[15/02/2006] Rifiuti
LIVORNO. «Intanto bisogna vedere se esce oppure se il presidente Ciampi fa osservazioni, noi comunque siamo già pronti per fare diversi convegni e giornate di aggiornamento». Mario Rossi Locci, esperto e consulente ambientale non si compone più tanto sulla legge delega elaborata dal ministro dell’Ambiente Altero Matteoli, «una legge che lascia perplessi per alcuni punti – dice Rossi Locci – ma che per la maggior parte degli argomenti affrontati è piuttosto normale, senza troppe modifiche. Anzi direi che il tanto temuto stravolgimento della Ronchi proprio non c’è».
Il problema principale di questa legge è secondo l’esperto «il trasferimento delle funzioni dalle province all’albo degli smaltitori. Questa ipotesi è abbastanza inquietante perché attualmente gli albi delle varie regioni non funzionano e funzionano pochissimo e quindi c’è il rischio di bloccare completamente il percorso».
Un’altra questione delle Legge Delega che non convince Mario Rossi Locci è quella delle materie prime seconde: «se ne parla in diversi punti del testo – spiega – ma manca una lettura univoca e un coordinamento tra le varie parti. E poi c’è quell’elenco sterminato di decreti attuativi che si porta dietro: sono una cinquantina e se si pensa che del decreto Ronchi ne mancano ancora oggi 15, significa che la nuova legge andrà a regime se tutto va bene tra 7-8 anni. E in questo senso è una pecca ancora più grave non aver previsto in modo chiaro i comportamenti da tenere nel periodo transitorio».
Detto questo Mario Rossi Locci non giudica negativo nel suo complesso il codice ambientale di Matteoli «perché la classificazione dei rifiuti resta la stessa e anche gli adempimenti saranno simili: sono state introdotte solo alcune semplificazioni amministrative che poi nella pratica non verranno neppure messe in pratica».