[22/02/2007] Comunicati

Non ci sono più le primizie di una volta

FIRENZE. Il riscaldamento climatico si fa sentire anche in Toscana e allarma la Coldiretti: i prezzi di verdure e ortaggi di stagione sono in caduta libera. Si sente sempre più la concorrenza di una realtà tipica del modello dei consumi occidentali e che si è sviluppato da qualche decina di anni con le serre, il trasporto veloce, la grande distribuzione: quello delle primizie che ormai a causa del clima anomalo non sono più tali e stanno invadendo il mercato a prezzi molto più bassi che negli anni passati.

Infatti, se tutti ci rendiamo conto della fioritura di alberi e fiori che ha mandato in tilt il settore floricolo, nelle campagne si assiste alla maturazione anticipata e contemporanea di verdure e ortaggi che normalmente non erano presenti sul mercato in questo periodo. Gli asparagi maturano con mesi di anticipo, nella pianura padana il grano è già alto 15- 20 centimetri, e a causa del caldo anomalo è cresciuto senza il normale germogliamento (accestimento) necessario per garantire un´adeguata produzione e resa, le api sono già fuori degli alveari a bottinare fiori fuori stagione e secondo Coldiretti esiste «il rischio concreto che si ripeta nelle campagne il disastro del 2006 quanto tra caldo, siccità e maltempo l´agricoltura ha subito danni per un miliardo di euro».

Coldiretti spiega che «nella provincia di Firenze e di riflesso in tutta la Toscana dove i prezzi degli ortaggi “classici” del periodo invernale come bietola, spinaci, porri, cavolfiore e finocchio sono crollati vertiginosamente negli ultimi due mesi. L’inverno, le piogge ed il freddo non sono arrivati con conseguenze impreviste per l’economia agricola regionale e nazionale che deve fare i conti con notevoli perdite commerciali».

Mercafir, il Centro alimentare polivalente di Firenze, e la Cooperativa agricola di Legnaia hanno fornito i dati di gennaio sui costi all’ingrosso di bietola, spinaci, porri, cavolfiore, cavolo nero, cavolo broccolo, finocchio e carciofo violetto e li hanno confrontati con quelli del 2006, il crollo è impressionante.

«Il costo del cavolfiore – afferma Coldiretti - rispetto allo scorso anno, è più che dimezzato, scendendo da 1 euro e 10 centesimi a 54 centesimi, perdendo in termini percentuali il 51% del suo valore sul mercato. Perde il 50% netto anche il finocchio che da 1 euro e 13 centesimi scende a 56 centesimi seguito da cavolo broccolo e bietola (-45%), rispettivamente da 1,43 euro a 0,79 centesimi e da 0,65 a 0,49 centesimi. Tra i prodotti di stagione che più hanno pagato la situazione climatica i porri (-43%) che oggi si trovano a 0,75 centesimi contro 1 euro e 31 centesimi del passato inverno, il carciofo violetto (-38%) che dai 0,42 centesimi che si sarebbero dovuto sborsare nel 2006 scende ancora a 0,26 per chiudere con spinaci (-39%) e cavolo nero (-10%)».

E il consumatore da marketing e da supermarket sembra aver sviluppato un nuovo senso, una specie di stimolo primaverile all’ipofisi simile a quello degli uccelli, se non sente il freddo scatta un effetto psicologico e, spiegano gli agricoltori, «in questi mesi non sente il bisogno di acquistare i prodotti della terra tipici dei mesi invernali e al contrario, avverte già la bella stagione dirottando il suo desiderio su altri prodotti tipicamente primaverili» che a causa del riscaldamento climatico sono più disponibili di prima.

L’ennesimo esempio della correlazione tra cambiamenti climatici ed economia e per il direttore della Coldiretti di Firenze, Raffaello Betti «é certamente una nuova e difficile sfida per l’agricoltore che deve interpretare il cambiamento climatico ed i suoi effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. L’attuale situazione di mercato rappresenta un grave danno per l’economia della comunità agricola che si vede costretta a vendere a sottocosto e molto spesso a non raccogliere nemmeno i frutti della terra perché i costi di raccolta superano il prezzo del prodotto. Questa stagione fa le bizze e solo un anno dopo il grande dibattito mediatico sul “caro zucchine” i prezzi di ortaggi e verdure mettono in crisi un intero settore economico». E il Betti Firenze lancia un appello ai consumatori: «acquistate verdure ed ortaggi di stagione che oltre a far bene, almeno in questo momento, costano poco, forse, troppo poco».

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