[15/02/2006] Rifiuti

Csa e Aisa commentano i dati provinciali

AREZZO. La responsabile Impianti di Centro Servizi Ambiente Impianti, Luana Frassinetti legge i dati della raccolta differenziata in provincia di Arezzo in chiave futura. «E’ vero che storicamente il Valdarno non è mai stato molto forte nella differenziata – spiega – ma negli ultimi anni gli sforzi fatti hanno cominciato a pagare e anche i nostri Comuni stanno ottenendo buoni risultati».

Il dato di Cavriglia quindi, che per esempio perde ben 7,68% rispetto al 2003, non preoccupa quindi più di tanto. «Assolutamente no, anche perché – continua Frassinetti – siamo usciti da poco dalla fase di scissione interna della Csa e quindi è possibile che durante la riorganizzazione delle proprie modalità gestionali qualche Paese ne abbia risentito in maniera maggiore». Secondo Luana Frassinetti comunque le cose adesso possono solo migliorare «perché entro l’anno dovrebbe finalmente essere pronto il piano industriale di Ato e la speranza è che anche questo possa contribuire a spingere e incentivare la raccolta differenziata».

La Csa punterà soprattutto sull’organico per incrementare la percentuale di differenziata. «A fianco della discarica di Terranuova – continua Luana Frassinetti – sarà costruito a partire da marzo un doppio impianto, quello per la selezione degli urbani indifferenziati e l’impianto di compostaggio di qualità della raccolta differenziata della frazione organica. Uno dei nostri problemi era proprio la destinazione finale: avere la disponibilità di un impianto vicino casa permetterà di implementare la raccolta dell´organico in modo più efficace ed economico».

Giacomo Cherici di Aisa Spa propone una lettura ancora diversa: «Prima di tutto bisogna ricordare che Arezzo e Pistoia sono le città che producono meno rifiuti, mentre alla voce recupero energetico il termovalorizzatore di S. Zeno genera circa 3 MWh di energia elettrica e il “compost” trova facili sbocchi in agricoltura: in poche parole ad Arezzo meno rifiuti, più energia elettrica, più recupero di materia organica».

Giacomo Cherici non ci sta quindi a bollare la provincia di Arezzo come cenerentola della differenziata. «La “percentuale secca” di raccolta differenziata sembra il nostro tallone di Achille ma non è del tutto vero – continua il responsabile marketing di Aisa – perché la Toscana è una delle aree in Italia dove si produce il maggior quantitativo di rifiuti urbani pro capite 693 kg, la media del Nord Italia è 528 kg, la provincia di Arezzo è a 599 kg , la città ad appena 490 kg».

Per Aisa Spa è importante quindi considerare non solo la percentuale ma il dato assoluto, anche se ovviamente ammettono che ci sia ancora molto da fare: «E’ importantissimo che i cittadini partecipino alla raccolta differenziata - conclude Cherici - ma è altrettanto importante ridurre ulteriormente la massa complessiva dei rifiuti, riciclando, riusando, recuperando. Gli obiettivi di raccolta differenziata della frazione cartacea, ferrosa, e del multimateriale (plastica, vetro) sono stati centrati senza assimilare rifiuti di altri settori in modo spinto. Ora, che l’impianto di compostaggio di S. Zeno è a regime, occorre incentivare la raccolta della frazione organica e vegetale sottraendo così una importante quota di materiale organico riciclabile dai rifiuti urbani indifferenziati».

Torna all'archivio