[15/02/2006] Rifiuti

Tariffa rifiuti, l´applicazione dell´Iva diventa un rebus

LIVORNO. Ma l’Iva sulla tariffa dei rifiuti è dovuta o no? Non è questione di poco conto, dal momento che oltre agli aumenti che si registrano ovunque nel passaggio fra tassa e tariffa, gli utenti vedono gli importi da pagare aumentati anche del 10 per cento dovuto all’Iva. Da Treviso, però, giunge una notizia che potrebbe aprire un qualche spiraglio di incertezza: una sentenza della Commissione tributaria che, riconoscendo la natura tributaria della tariffa di igiene ambientale, stabilisce l’inapplicabilità di un’ulteriore tassa quale è, appunto, l’Iva. Un verdetto giunto dopo che a Pieve di Soligo, un piccolo comune del comprensorio trevigiano, un consigliere d´opposizione aveva sollevato il caso.
I gestori di rifiuti che operano nel territorio della «Marca» ancora non hanno modificato linea di condotta: per il momento, i bollettini emessi dalle aziende di servizio continuano a contenere l’Iva, in attesa di approfondire e studiare eventuali contromosse.
A Livorno, dove la tariffa è in fase di introduzione (a marzo arriveranno i primi bollettini a cittadini e imprese), viene confermato che sulla Tia sarà applicata anche l’Iva. Tutto ciò in virtù di un decreto, uscito a dicembre, che introduce un nuovo concetto, quello di «canone smaltimento rifiuti». «Con questa dizione – spiega Massimo Chimenti, amministratore delegato di Aamps, la spa che gestisce il ciclo dei rifiuti nella città di Livorno – siamo di fronte non ad un tributo, ma a un’entrata di natura spuria, sulla quale l´Iva è dovuta. Vi sono varie sentenze della Cassazione che riguardano altri canoni derivanti da tasse e imposte che sono orientate in tal senso. Non applicare l’Iva sarebbe una violazione delle norme tributarie, che comporta sanzioni penali».

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