[15/02/2006] Parchi

Nuova replica del Wwf a Barbetti

PORTOFERRAIO (Livorno). Continua il botta e risposta tra Wwf e commissario del Parco dell’arcipelago e la polemica è al vetriolo. L´associazione ambientalista inizia con un riferimento a greenreport e ad un nostro collaboratore, facendo notare che nella sua risposta Barbetti si sarebbe «espresso più che altro sul testo (alquanto sforbiciato) pubblicato da un sito livornese di informazione ambientale, nella cui redazione conosciamo personalmente solo il primo esponente di Legambiente all’Elba e al tempo stesso uno dei principali consulenti che – nel bene o nel male – Barbetti ha voluto sempre accanto a sé, in questi anni di gestione commissariata del Parco». L’intenzione del Wwf della Toscana era invece quella di «criticare l’ostinazione con cui il Commissario ha mantenuto il suo incarico anche di fronte a due sentenze contrarie della corte Costituzionale, conculcando così ogni possibilità di espressione e di rappresentanza agli organi di gestione specificatamente previsti dalla legge sui Parchi nazionali, come il Consiglio direttivo e la Comunità del Parco e anche tentare un bilancio complessivo della sua gestione commissariale, ora che volge al termine, per noi senza rimpianti».
Per il Wwf «la risposta di Barbetti è invece riuscita ad essere polemica anche nel dire quello che avevamo già detto noi, cioè che la Forestale è sotto organico e che i lavori fatti sulla sentieristica erano apprezzabili».
Poi il Wwf specifica «di non chiedere a Barbetti di dichiararsi contro l’eolico per principio, ci basterebbe che non esibisse puerili giustificazioni per abdicare dal suo ruolo (infatti il campo eolico di Monte Tambone sarebbe stato a pochi centimetri dal confine del Pnat, ma le pale praticamente ci sarebbero girate dentro) ed uguale era la localizzazione proposta per il Giglio. Gli manderemo copia dell’accordo fra Wwf e industrie dell’Anev per fargli comprendere quali sono i problemi ambientali che rendono inadatto l´eolico industriale sulle isole dell’arcipelago toscano». E aggiunge: «Preferiremmo un Pnat che avesse nella sua mission anche la lotta alle discariche lungo strade e sentieri. Il presidente Tanelli ci si provò. Prendiamo atto che Barbetti teorizza l’opposto. Pensiamo pure che sia riduttivo concepire il Pnat come un Apt a cinque stelle. Ma siamo ancora ad aspettare che il Parco nazionale attivi le sue "Case del parco" almeno in tutte le isole abitate (il Giglio ne è ancora privo, all´Elba è tagliato fuori il comune più grande) e lo rassicuriamo che il Wwf ha notizie di prima mano, perché nel parco noi ci viviamo da quando siamo nati. In sostanza possiamo capire che il Commissario attraversi un momento poco tranquillo, ma è che il tempo degli esami di fine corso arriva per tutti, e quindi è inutile che faccia la voce grossa. Nel nostro piccolo – chiude il Wwf – c’eravamo prima di lui e continueremo ad esserci dopo. Sempre stati laici, mai saremo talebani. Per quanto comprensivi delle difficoltà di una buona gestione del Parco nazionale, continueremo sicuramente a non fare sconti a nessuno».

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