[26/02/2007] Parchi

Al Giglio petizione contro l’area marina protetta

ISOLA DEL GIGLIO (Grosseto). Di Area marina protetta (Amp) dell’Arcipelago Toscano si parla fin dal 1982 con la legge 979, poi ci sono stati i decreti dei governi del pentapartito (1989/90) che hanno istituito aree di mare protette intorno a Capraia, Gorgona, Montecristo e Giannutri che sono stata assegnate al parco nazionale al momento della sua istituzione insieme all’area marina di Pianosa. Non si tratta ancora di una vera e propria Amp, tanto che il pasrco non può normarla con il proprio piano, ma con il passato governo è stato riavviato l’iter per l’istituzione di una vera area marina dell’Arcipelago con l’inclusione di tratti di mare dell’Elba e del Giglio. E proprio da questa ultima isola parte una petizione contro l’Amp indirizzata al sindaco Brothel «premesso che – vi si legge - la popolazione di Isola del Giglio, ha sempre goduto, spostandosi liberamente sia via terra che con mezzi nautici, delle coste e del mare che circonda l’Isola riservando comunque il massimo rispetto per l’ecosistema isolano e marino secondo consolidate tradizioni e usanze che risalgono al passato più remoto.

Da decenni ormai, dalla chiusura della miniera dei primi anni sessanta, l’economia dell’Isola ed il conseguente benessere di cui ha beneficiato tutta la popolazione, si è basato, direttamente o attraverso l’indotto, su un turismo di famiglie e di piccola nautica che ha sempre utilizzato tutto il perimetro di costa» Quindi gli estensori paventano danni all’economia ed alla fruibilità turistica e parlano di «esempi, ormai squallidamente sperimentati sin dal 1989, su Giannutri, Capraia e Montecristo, dimostrano come, ad una pesante riduzione o addirittura alla totale inaccessibilità delle località interessate, non corrisponda un miglioramento delle condizioni ambientali bensì tutte le deleterie conseguenze legate all’abbandono del territorio e del mare che le interdizioni inevitabilmente generano».

Poi si sottolinea che «il ministro Pecoraro Scanio che, con riferimento alla base americana di Vicenza , ha dichiarato di voler rispettare la volontà della cittadinanza, è tenuto, per quel minimo di coerenza che dovrebbe contraddistinguere i rappresentanti eletti dal popolo, a rispettare anche il volere dei cittadini gigliesi». Cosa che sarebbe stata confermata anche dal presidente del parco, Mario Tozzi che avrebbe sostenuto nel direttivo del parco che «che le popolazioni che non vorranno inserire le loro coste e il mare adiacente nell’area marina protetta potranno liberamente rimanerne escluse».

Gli estensori della petizione sono convinti che bisogna difendere il Giglio dallo stravolgimento «che l’istituzione di un’Area marina protetta comporterebbe».

Durissima Legambiente: «Siamo di fronte al riemergere della vecchia compagnia degli antiparco – dice Umberto Mazzantini, portavoce del circolo Arcipelago toscano e componente del direttivo del parco nazionale – quella che raccontava che il parco al Giglio non esisteva dopo anni che era stato istituito. E’ anche strano che questi signori si sveglino proprio ora, perché il riavvio dell’iter per l’istituzione dell’area marina protetta non è stato fatto da Pecoraro Scanio, ma dal precedente ministro di An Altero Matteoli, senza che questo sollevasse alcuna obiezione da parte degli antiparco gigliesi. In quanto al calo del turismo a Capraia e Giannutri dopo l’istituzione dell’area protetta a mare, si tratta semplicemente di una delle tante disinformazioni che questo gruppo di personaggi politici propaga da oltre dieci anni. Tant’è vero che il problema di Giannutri è proprio quello di un assalto turistico insostenibile».

«Posso solo dire – conclude Mazzantini - che la tecnica è sempre la stessa: cercare di far paura alla gente, ma stavolta credo che non funzionerà perché le Aree marine protette sono una cosa ben diversa da quello che raccontano questi signori, tanto che i Comuni, anche all’Elba, chiedono di farle, e perché dopo le tante bugie sul parco nazionale non si sono avverate non mi sembra che siano molto credibili. Si tratterà di discutere con i gigliesi di come fare un’area marina protetta – conclude Mazzantini - che salvaguardi la piccola pesca locale, valorizzi le attività subacquee, difenda la magnifica costa gigliese e sia un’occasione turistica in più. Spero che riusciremo a farlo in maniera serena, partendo dai fatti e dalle leggi e non dalle solite bugie degli integralisti antiparco».


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