[28/02/2007] Consumo

Le baleniere giapponesi (per quest´anno) rinunciano alla caccia in antartide

LIVORNO. La flotta baleniera giapponese ha rinunciato alla caccia nei mari antartici per questa stagione. Lo annuncia Greenpeace ricordando che questa decisione arriva «due settimane dopo un incendio a bordo della nave ammiraglia che ha ucciso un marinaio e aveva lasciato la nave alla deriva, pericolosamente vicina alla più grande area di riproduzione di pinguini». Una notizia che anche greenreport aveva riportato.

«La Nisshin Maru di 8000 tonnellate – prosegue Greenpeace -, la sola nave-mattatoio della flotta, è riuscita a riavviare i motori lo scorso weekend e oggi ha traversato la latitudine di 60 gradi, a nord dell’area in cui la flotta operava, diretta in Giappone».

L’associazione ambientalista spiega inoltre che con la sua nave Esperanza sta seguendo la flotta e ha mandato all´equipaggio della Nisshin Maru un messaggio: «Partecipiamo al lutto, e riconosciamo il vostro lavoro giorno e notte per riparare la vostra nave, ma questa deve essere l´ultima volta che il vostro governo vi manda nell´oceano meridionale a cacciare balene e minacciare l´ambiente antartico. Per il bene dell´ambiente, delle balene e del vostro equipaggio, non tornate più».

Il Giappone aveva fissato una quota di oltre 900 balene per quella che descrive come caccia a fini di ricerca, anche se la carne finisce nei ristoranti e nei supermercati del Paese. Non e tuttavia chiaro quanti cetacei siano stati uccisi.

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