[05/01/2006] Acqua

Acqua, gioie e dolori per il passaggio al gestore unico

LIVORNO. L’ultima sollevazione, in ordine di tempo, è quella della Confcommercio di San Vincenzo, che ha lanciato l’allarme per il servizio idrico. I motivi? Più o meno sempre gli stessi: costi eccessivi, difficoltà nel contattare il gestore, ovvero Asa, un tempo ormai non troppo vicino la municipalizzata di Livorno e oggi gestore unico del servizio nell’Ato livornese. Luca Bussotti, presidente della sorveglianza Asa, rispondendo a questo episodio, che ne segue altri provenienti dalla Val di Cornia ma anche da altre aree del territorio provinciale livornese, ricorda prima di tutto che «in generale, l’ingresso di un gestore unico fa scontare dei problemi ai territori». «In una realtà come quella della Val di Cornia si aggiungono anche altri problemi – prosegue Bussotti – tanto che, per fare solo un esempio, è ancora da chiudere la cessione del ramo d’azienda del Cigri ad Asa. La firma definitiva non c’è ancora, anche se si tratta di perfezionare dei dettagli. La questione principale è che stiamo attraversando un periodo di riassestamento, che è terminato all’interno dell’azienda, ma che determina ancora qualche problema all’esterno, principalmente con alcune parti del territorio nel quale siamo attivi».
«La stessa sorveglianza che presiedo – fa notare Bussotti – è espressione dei territori nei quali Asa gestisce il servizio. Abbiamo discusso a lungo su come organizzare meglio l’azienda, soprattutto in termini di relazione con gli utenti e di presenza fisica sul territorio. Abbiamo fatto passi avanti anche recentemente, con l’apertura di uffici a Venturina e Piombino, che affiancano quello già esistente a San Vincenzo, e con l’attivazione del call center» (che risponde al numero verde 800.010303).
Da Piombino, il social forum continua a contestare l’ingresso del privato nel capitale dell’azienda e si lamenta del diminuito peso delle amministrazioni locali. «Ciò che abbiamo notato sul territorio – spiega Mario Gottini, del social forum della Val di Cornia – è una riduzione di capacità di front-line con i cittadini di fronte alle bollette impazzite. E’ stata messa una pezza con l’apertura di sportelli creati nelle circoscrizioni di Piombino, ma pensiamo che sia stato insufficiente. «La nascita dell’Ato ha poi comportato l’allontamento delle sedi decisionali: notiamo un minore livello di partecipazione alle scelte». Gottini attende comunque il dibattito in Consiglio regionale sulla proposta di legge popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua: «La stesura fisica di quella proposta di legge è nata in una riunione del social forum toscano a Piombino. Non è che ci facciamo illusioni sulla piega che prenderà la discussione. La speranza, però, è che in sede di confronto consiliare venga messa al centro la questione dell’acqua come bene comune e non come merce».
Dove si riscontrano miglioramenti nella gestione della risorsa idrica è l’isola d’Elba. In questo caso Asa non ha rilevato aziende, ma ha avuto il trasferimento del servizio dalla Comunità montana. «Rispetto a prima il servizio mi sembra visibilmente migliorato – dice Maria Grazia Mazzei, assessore al bilancio della Comunità – quest’anno l’acqua all’Elba non è mai mancata da nessuna parte, e questo per noi è già un grande passo avanti. I problemi, marginali, derivano dal fatto che è il primo anno che Asa opera all’Elba, ma ha sicuramente dimostrato maggiore efficienza della nostra gestione diretta. La dimostrazione più chiara è il diminuito apporto dal tubo sottomarino che ci porta l’acqua dalla Val di Cornia. C’è stata una migliore gestione delle risorse elbane, senza utilizzare le bettoline che negli anni passati portavano l´acqua via mare».

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