[02/03/2007] Comunicati

Servizi pubblici, la riforma toscana punta su tre grandi Ato

FIRENZE. La legge e il patto per la riforma dei servizi pubblici locali andrà in giunta il 12 marzo, un provvedimento atteso da anni e che fisserà finalmente norme cogenti su acqua, gas, rifiuti ed energia. La Regione sarà quindi pronta a discutere con gli enti locali e le forze sociali al tavolo della concertazione e a fissare i tempi in cui la proposta approderà in consiglio regionale.
L’assessore alle riforme istituzionali Agostino Fragai spiega che «sarà una legge con un baricentro e un’asse molto avanzato per la valorizzazione del ruolo dei consumatori. Prevederà un osservatorio regionale che dovrà vigilare con grande trasparenza e rigore sulla qualità del servizio e sulle tariffe applicate. Ci sarà anche – aggiunge – un’inevitabile razionalizzazione degli Ato, gli ambiti territoriali in cui è stata divisa la regione per meglio gestire l’attività di depurazione e distribuzione delle acque e lo smaltimernto dei rifiuti».

La proposta che sarà sottoposta al tavolo di concertazione e quindi agli enti locali è di ridurre gli Ato a un numero di 3: l’area vasta metropolitana, quella della Toscana del nord e quella della Toscana del sud.
«Dobbiamo ridurre sprechi e diseconomie – commenta Fragai - Per questo spingiamo verso le aggregazioni e siamo per la liberalizzazione e l’apertura al mercato, che è cosa diversa dal privatizzare, con un trattamento speciale riservato comunque al settore idrico. Dobbiamo però porci anche il problema di uniformare le tariffe tra ambiti diversi per evitare le palesi, e in gran parte ai più incomprensibili, difformità di costi tra i cittadini di una stessa regione. La legge e il patto che vogliamo firmare con tutti i soggetti interessati cercano di dare una risposta. E poiché certe tariffe oramai pesano in modo significativo sui bilanci delle famiglie meno abbiente, con la legge e con il patto sosteniamo anche la necessità di tariffe sociali, ovvero tariffe differenziate per quanti vivono in situazioni di difficoltà».

I servizi pubblici locali contano oggi in Toscana 14 mila dipendenti ed un fatturato da 2,4 milioni di euro. Gli investimenti dal 2002 sono più che raddoppiati. Dai servizi pubblici locali dipende poi la competitività di un territorio. Se un’azienda distribuisce acqua a sufficienza, di buona qualità e a costi contenuti, tutta l’economia ne trarrà giovamento. Lo stesso vale per energia e rifiuti.

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