[08/03/2007] Energia

Castro: «L´idea di usare il cibo per produrre combustibile è tragica»

LIVORNO. Cuba e Venezuela hanno firmato all’Avana un accordo per lo sviluppo della produzione di etanolo dalla canna da zucchero. L´accordo, fa parte di uno sforzo comune per la salvaguardia dell´ambiente attraverso la riduzione dei consumi di combustibili fossile e per stimolare l´uso delle fonti di energia alternativa. Fa parte dell’accordo sottoscritto nel 2000 tra due nazioni che hanno deciso di per collaborare nei settori delle tecnologie, delle comunicazioni, della salute, della formazione, dell’agricoltura e dell’informazione.

Secondo il giornale cubano Granma, in Venezuela saranno realizzati 11 impianti di produzione di etanolo e secondo l’accordo forniranno «un punto di partenza per stimolare una collaborazione ad alto livello, permettono lo sviluppo di nuove alternative per le fonti di energia a Cuba e in Venezuela, contribuendo allo sviluppo di altre nazioni». Una svolta anche per il Paese di Chávez che è uno dei maggiori produttori mondiali di petrolio.

Lo stretto legame tra Fidel Castro e il presidente venezuelano Hugo Chávez ha sicuramente ispirato la collaborazione in campo energetico. In una lettera a Chávez, Castro ha scritto che «l´esistenza della nostra specie è in pericolo per lo spreco enorme degli idrocarburi» e che i biocarburanti sono «di importanza basilare» per gli esseri umani. Tuttavia, il giorno prima di firmare l´accordo, il leader maximo aveva espresso in una intervista radiofonica, la sua preoccupazione per l’uso dell´etanolo come alternativa ai combustibili fossili: «l´idea di usare il cibo per produrre combustibile è tragica, drammatica. Nessuno sa che quanto sarà alto il prezzo che raggiungerà il cibo o quando la soia può trasformarsi in combustibile, quando il mondo non ha già abbastanza produzione di uova, latte e carne».

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