[08/03/2007] Energia

I Paesi ex sovietici guidano la lobby nuclearista dell’Ue

BRUXELLES. Due nuovi membri dell’Unione Europea, Repubblica Ceca e Slovacchia, chiedono ai Paesi membri che si oppongono all’energia atomica di riconsiderare la loro posizione, e sono convinti che investire nelle centrali elettriche nucleari aiuterebbe l’Ue a bloccare le emissioni di CO2 ed a combattere il riscaldamento globale.

«L´atmosfera intorno all´energia nucleare sta cambiando – aveva detto già a gennaio l´ambasciatore ceco all´Ue Kohout - È il giusto momento di iniziare un dibattito sui suoi meriti». Ed un diplomatico slovacco che ha chiesto di non essere nominato ha dichiarato all’agenzia Reuters che «dovremmo cominciare discutere più apertamente l´energia nucleare. È tempo di eliminare questo tabù» e che l’Ue dovrebbe realizzare un forum sull’energia nucleare, per facilitare lo scambio di informazioni, progetti ed attività, candidando la capitale slovacca Bratislava ad ospitarne l’organizzazione.

I due ex paesi che ospitano vetuste centrali dell’epoca sovietica e che cercano di richiamare capitali stranieri per ristrutturarle e migliorarne la gestione, per rilanciare il nucleare nell’Ue contano sull’appoggio della Francia, che produce la maggior parte della sua elettricità da centrali nucleari, e tacitamente attribuisce all´energia nucleare più importanza nei programmi energetici di lunga durata, ma anche sulla Finlandia che ha deciso dopo 10 anni di costruire la prima nuova centrale nucleare nell’Ue e sul cancelliere tedesco Angela Merkel che ha richiesto prolungare la durata delle centrali nucleari del suo Paese malgrado la decisione già presa di dimetterle tutte.

Molti Stati membri dell’Ue, con in testa l’Austria, si oppongono all´energia nucleare considerandola pericolosa, costosa e con scorie nocive di lunghissima durata e costosissime e difficili da smaltire, mentre in tutto il continente è ancora fresca la memoria della catastrofe del reattore nucleare in Chernobyl, nel 1986.

La Commissione Europea è molto prudente su questo tema, ma secondo molti analisti l´energia nucleare sta faticosamente riemergendo come alternativa al prezzo elevato dei combustibili fossili ed alla dipendenza dal petrolio e dal gas russi. Una tentazione particolarmente forte in Lituania, Lettonia, Estonia e Polonia, paesi del l’ex blocco sovietico, che recentemente hanno avviato colloqui per sviluppare un grande impianto nucleare entro 2015, per affrancarsi almeno parzialmente dalla dipendenza energetica con l’odiato ex padrone russo.

I diplomatici cechi e slovacchi sembrano la punta avanzata della lobby nucleare e si opporrebbero all’obiettivo obbligatorio dell’Ue di un 20% dell’energia proveniente da fonti rinnovabili perché Stati membri di Ue ed i loro paesi disporrebbero di poco sole per sviluppare l’energia solare, poche risorse idrauliche e nessuna costa marina per sfruttare al meglio la potenza del vento per l’energia eolica.

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