[09/03/2007] Energia

Wwf e Se: bene l’Ue, in Italia «nuova rivoluzione industriale»

ROMA. Anche il Wwf plaude all’accordo europeo sull’energia per ridurre le emissioni di gas serra del 30% entro il 2020 ma chiede che l´Ue «emani anche le normative e le misure capaci di rendere concreto questo Obiettivo». Per Gianfranco Bologna (Nella foto), direttore scientifico del Panda «é chiaro come gli obiettivi fissati oggi verranno raggiunti solamente con l´ausilio di leggi, misure e incentivi seri. Gli obiettivi devono quindi tradursi in uno spostamento degli investimenti verso le tecnologie verdi, invece che verso le centrali nucleari».

Per il Wwf l´obiettivo Ue per le energie rinnovabili deve essere suddiviso tra trasporti, edilizia ed elettricità - con leggi a supporto di specifici obiettivi vincolanti per ogni settore e le centrali a carbone devono adottare la tecnologia Ccs (Carbon capture and Storage). Ma l’elemento chiave rimane l’efficienza energetica, «anche se le conclusioni del Consiglio su questo punto sono estremamente deboli – spiega il Wwf - l´efficienza energetica costituisce ancora lo strumento più facile, più economico e più rapido per ridurre i consumi di energia e l´inquinamento».

Bologna ha accolto con favore le dichiarazioni di Romano Prodi, «in particolare l´intenzione di costituire una task force del Governo che raccolga la sfida di Kyoto e del Kyoto Plus» per il dopo 2012, anno in cui terminerà il primo periodo di azione del protocollo di Kyoto. «Nelle settimane scorse il Wwf – sottolinea - aveva proposto esattamente questo, nel quadro di un piano straordinario, si era parlato di "piano Marshall"- urgente e necessario per far partire anche in Italia la "nuova rivoluzione industriale"».

Anche per Fabrizio Vigni, portavoce nazionale di Sinistra Ecologista «le decisioni del consiglio europeo su ambiente ed energia rappresentano un passo in avanti molto importante nell’impegno per il futuro del pianeta. Con la scelta di ridurre le emissioni del 20% entro il 2020 e di portare al 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, l’Europa rafforza la propria leadership mondiale nella lotta ai cambiamenti climatici».

«Il nostro continente – continua Fabrizio Vigni – si colloca alla guida della svolta ecologica di cui necessita l’economia mondiale. Queste scelte possono contribuire ad allargare l’impegno per la riduzione delle emissioni anche a paesi come gli Usa, la Cina e l’India. Le decisioni del consiglio europeo non solo aiutano l’ambiente, ma rappresentano anche una grande sfida economica, perché le tecnologie pulite e le energie rinnovabili sono la nuova frontiera dello sviluppo e della competitività».

«E’ ora necessario – conclude il portavoce nazionale di Sinistra Ecologista – che i contenuti operativi di questo accordo politico siano definiti presto e bene in sede europea. L’Italia, che solo negli ultimi mesi ha cominciato a recuperare il terreno perduto con i primi provvedimenti sull’efficienza energetica del Governo Prodi, è chiamata a fare la propria parte fino in fondo per dare un fortissimo impulso all’utilizzo delle energie rinnovabili».

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