[13/03/2007] Comunicati
LIVORNO. Un Cup (Centro unico di prenotazione) a livello regionale, per istituire la prenotazione diretta presso il medico di base e quindi la cartella clinica informatizzata: è la proposta del consigliere regionale dei Verdi Fabio Roggiolani (Nella foto), che è anche presidente della commissione sanità della Toscana. Un’iniziativa da farsi a livello nazionale e che sta a metà tra ambiente e sanità. Tanto che domani pomeriggio, alle 15, Roggiolani parteciperà a una trasmissione di Repubblica Tv dedicata a questo tema, insieme al ministro della salute Livia Turco.
Roggiolani, da dove trae origine questa sua proposta?
«Prima di tutto bisogna dire che questo modello di sanità è stato istituito già da qualche anno in Catalogna e funziona benissimo, sono andato sul posto a verificare personalmente dopo aver analizzato a fondo la situazione toscana: In una regione di 3 milioni e mezzo di abitanti, l’assistenza sanitaria assorbe i tre quarti del bilancio: circa 6 miliardi di euro l’anno. Solo le prenotazioni, per esami e visite specialistiche, costano 270 milioni e negli ultimi due anni il numero di queste prestazioni è salito vertiginosamente dai 37 milioni del 2003 ai 51 del 2005, con un incremento del 40%. E per di più, senza alcun rapporto con il miglioramento della qualità della vita, visto che l’abuso di queste pratiche finisce spesso per nuocere alla salute dei cittadini: da uno studio condotto dal professor Eugenio Picano dell’Università di Pisa, risulta infatti che le radiazioni ionizzanti - emesse da raggi X, Tac e Pet - provocano il 4,5% dei tumori mortali».
Parliamo dei risparmi economici e di quelli ambientali.
«Con il Cup regionale il costo complessivo delle prenotazioni si riduce di un quinto, con un risparmio di 200 milioni annui. Su scala nazionale, con 1,2 miliardi di prenotazioni per una spesa totale di 6 miliardi di euro, il risparmio può arrivare addirittura a 5 miliardi l’anno. E sa su cosa si risparmia? Sui trasporti per esempio, perché invece di andare in su e in giù in auto a prenotare, a fare visite e poi a ritirare i risultati, basterà andare dal proprio medico di base che ha fatto la prenotazione. Lui potrà prelevare in una intranet i risultati dell’analisi e scaricarli dandoli direttamente al paziente. Significa far sparire anche la carta chimica delle lastre, raccomandate, spedizioni varie. Esattamente come in Catalogna. Senza dimenticare che una cosa è l’esame visto stampato in carta chimica, e una cosa è vederlo al monitor in altissima definizione. Ma questo sarebbe soltanto l’inizio: un’organizzazione del genere provoca un crollo delle visite, oltre a un accorciamento dei tempi di attesa, a una semplificazione logistica e burocratica a vantaggio dei cittadini. Con il filtro del medico di medicina generale, affrancato dalla funzione di semplice passacarte, anche l’ipocondria di massa può essere fortemente ridimensionata».
In Toscana state comunque già sperimentando almeno due situazioni del genere.
«Esatto, con l’Asl di Viareggio e con quella di Empoli, dove la Regione attraverso l’azienda sanitaria ha sottoscritto un accordo-quadro con i medici di base, riconoscendo il loro ruolo fondamentale. L’intesa prevede anche l’istituzione di un "portafoglio della medicina generale" nel quale confluiscono i fondi che derivano dai vari progetti per un uso più appropriato delle risorse, da finanziamenti regionali e da eventuali altre risorse con una destinazione specifica, per un importo complessivo di 350 mila euro in tre anni. Più un fondo aziendale di 864.615 euro e un altro per i progetti delle cooperative di ulteriori 108 mila euro nel triennio».