[13/03/2007] Comunicati

La giunta ha licenziato la proposta di legge sui servizi pubblici

FIRENZE. La giunta regionale ha licenziato ieri la sua proposta per riformare i servizi pubblici locali. «Una legge che fa perno sui diritti degli utenti e sulla crescita dell’efficienza e della qualità dei servizi – spiega l’assessore alle riforme istituzionali Agostino Fragai (Nella foto), che ha seguito personalmente la scrittura della nuova legge – Ed è infatti pensando ai cittadini e ai consumatori, aprendoci al mercato ma con una trattamento particolare per il settore idrico vista la rilevanza dell’acqua come bene pubblico - inventandoci anche nuovi strumenti perché i cittadini possano partecipare e meglio controllare - che abbiamo pensato a questa riforma dei servizi pubblici locali, ovvero di tutto quell’universo che ha a che fare con acqua, gas, rifiuti, trasporti ed energia». L’articolato di legge e il patto che l’accompagnerà dovrà ora essere discusso con imprese, enti locali e consumatori. Il passaggio al tavolo di concertazione si preannuncia comunque abbastanza veloce.

Nel giro di un mese la proposta dovrebbe tornare in giunta e quindi essere subito inviata in Consiglio regionale, con buone possibilità di essere approvata prima dell’estate. Qualità ed efficienza sono le prime parole d’ordine, ma anche partecipazione. E per ridurre sprechi e diseconomie la Regione propone anzitutto di ridurre da sei a tre gli Ato, gli ambiti territoriali in cui è stata divisa la regione per meglio gestire l’attività di depurazione e distribuzione delle acque.

Tre grandi Ato che dovranno coincidere con le tre grandi aree vaste: quella metropolitana, quella della Toscana della costa e quella della Toscana del sud. Si apre al mercato, che non vuol dire privatizzare, e si spinge per le aggreggazione delle imprese. Per una vera unificazione delle aziende bisognerà ricorrere alle leggi di settore, servizio per servizio: l´acqua, i trasporti, il gas e i rifiuti. Intanto la proposta di legge stabilisce però che ciascun ambito deve essere gestito da un unico soggetto.

L’osservatorio che terrà sotto controllo in modo trasparente e rigoroso qualità dei servizi e tariffe è un’altra novità della legge. L’osservatorio sarà “super partes” e composto da tre saggi: personalità indipendenti di assoluto valore scientificio, eletti dal Consiglio regionale (2 membri) e dal Consiglio delle autonomie (1 membro). Una consulta, con funzioni esclusivamente di indirizzo, affiancherà l’osservatorio: ci parteciperanno sindacati, associazioni e consumatori. Altre consulte sono previste a livello locale.

La legge si propone anche di favorire tutte le possibili forme di associazione, cooperazione e protagonismo tra i cittadini. Gli esempi possono essere tanti: un condominio che si unisce per raccogliere le acque piovane, qualche centinaio di cittadini che vanno insieme a contrattare le tariffe dei cellulari, chi si mette insieme per la raccolta differenziata o la produzione di energia elettrica dal fotovoltaico. Sgravi, incentivi e sostegno alle associazioni saranno stabiliti dal regolamento.

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