[15/03/2007] Comunicati

Potsdam (G8) al via, con la speranza di un svolta

LIVORNO. «Le nazioni G8, insieme a Cina, India, Sudafrica, Brasile e Messico, usano quasi tre quarti del biocapacità della terra, ovvero la capacità degli ecosistemi del mondo di produrre le risorse naturali e di ridurre le sostanze nocive. La perdita della diversità biologica globale sta avanzando ad un passo senza precedenti. Si estinguono fino a 150 specie al giorno. Così come la loro unicità e bellezza, vanno perse anche le loro funzioni specifiche all´interno degli ecosistemi. Il fotoricettore di vita che sostiene la nostra società globale sta diventando sempre più debole. Ecco perché la Germania ha scelto sia la biodiversità che il cambiamento di clima come massime priorità per la riunione del G8+5 dei ministri». Sono parole di Sigmar Gabriel (Nella foto), il ministro federale tedesco dell’ambiente che dirigerà a partire da questo pomeriggio alle 17 la riunione dei ministri dell´ambiente a Potsdam.

Alla riunione che si svolgerà presso lo Schlosshotel ‘Cecilienhof’ parteciperà per l’Italia il ministro Alfonso Pecoraro Scanio. I lavori del G8 si svolgeranno in due sessioni. La giornata di oggi sarà dedicata al tema della biodiversità. E’ previsto anche l’intervento di Valli Moossa, presidente della Iucn. Sabato invece i ministri affronteranno i temi legati ai cambiamenti climatici e all’energia, con una presentazione a cura del segretario esecutivo dell’Unfcc Ivo de Boer. L’appuntamento di Potsdam, quindi, sarà il primo momento di confronto tra i paesi dell’Unione europea che hanno recentemente sottoscritto un accordo per la riduzione dei gas serra e lo sviluppo delle fonti rinnovabili, altri Stati, come Stati Uniti Giappone, Russia e Canada, facenti parte del G8, e Cina, India, Sud Africa, Brasile e Messico, partecipanti alle riunioni del G8.

La speranza è che sia anche l’occasione per una vera svolta sul piano delle emissioni, riuscendo a coinvolgere in maniera vincolante Stati Uniti, Cina e India. Un obiettivo che il ministro italiano Alfonso Pecoraro Scanio ha ribadito anche ieri: «La task force proposta da Prodi, i provvedimenti assunti dal Governo per l’efficienza e le fonti rinnovabili, l’accordo dell’Unione europea per lo sviluppo vincolante delle stesse fonti e la proposta ‘climate bill’ del Governo inglese sono tutti elementi molto utili nella strategia per combattere i cambiamenti climatici. Ma non bastano. Serve una svolta verde al G8. Dobbiamo contemporaneamente lavorare a impegni nazionali, rafforzandoli e concretizzandoli, e ad un impegno mondiale. Un Patto per il clima che coinvolga Stati Uniti, Cina e India su impegni certi e misure concrete per la riduzione delle emissioni di gas serra e per lo sviluppo di fonti pulite, sicure e rinnovabili e in questo senso – ha concluso – è fondamentale avviare il confronto già a Potsdam. E’ questa la sfida che abbiamo di fronte».

Al nostro ministro dell´ambiente arriva pooi una richiesta della Lipu: «L´Italia affianchi la tutela della natura al Protocollo di Kyoto e promuova un piano d´azione per la biodiversità e la lotta contro la deforestazione e la desertificazione».

In particolare la Lipu chiede un forte impegno perché il meeting possa fare proprie tre proposte: «La prima è un adeguato finanziamento di un Piano d´azione per la biodiversità che incorpori l´obiettivo globale di ridurre la perdita di biodiversità entro il 2010. La seconda è un chiaro riconoscimento dei benefici della biodiversità in termini di salute, alimentazione, sicurezza, educazione e sviluppo, unito alla richiesta di integrare la conservazione della biodiversità nei piani e nelle strategie di questi settori. La terza e´ dimezzare il tasso di perdita delle foreste e il raddoppio della superficie di foreste gestite in modo ecologicamente sostenibile entro il 2015».

«L´entità del consumo di natura e le sue ricadute sulla salute del pianeta - scrive nella lettera al Ministro il Presidente Lipu, Giuliano Tallone - di cui perdita di biodiversita´ e accumulo di gas serra costituiscono gli esempi massimi, ci chiamano ad un impegno indifferibile, immediato e concreto verso politiche che siano necessariamente integrate»

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