[15/03/2007] Energia

Biocarburanti, scontro Eni Coldiretti

ROMA. L’Eni, dopo la liberazione degli ostaggi del Mend nel delta del Niger, annuncia altri accordi petroliferi che riguardano proprio quella delicata zona della Nigeria ma pensa anche a diversificare la sua offerta, a tingerla un po’ di verde. Oggi l’amministratore delegato Paolo Scaroni, nel corso di un´audizione alla commissione ambiente della Camera, ha annunciato un programma di ricerca su biocarburanti ed energia solare, con un investimento di 350 milioni nei prossimi 4 anni, per realizzare quelle alternative ai combustibili fossili che l’Unione Europea ormai pretende insieme alle diminuzione dei consumi energetici ed alla riduzione delle emissioni climalteranti.

Per il solare Eni punta sui materiali fotoattivi con semiconduttori organici e sulle nanotecnologie per migliorare le performance di rendimento delle attuali tecnologie fotovoltaiche al silicio e sulla concentrazione con specchi, e sistemi ibridi, solare e ciclo combinati a gas-dissalazione, installati in Nord Africa o del Medio Oriente. Eni ha pronto un progetto su nazionale per il risparmio energetico che potrebbe far risparmiare ad ogni famiglia fino a 1.600 euro all´anno.
Scaroni ha annunciato accordi internazionali: « biocarburanti Eni vuole stringere alleanze internazionali in aree idonee. «abbiamo parlato di biocarburanti soprattutto in quei paesi che hanno le caratteristiche fisiche per queste produzioni, hanno grandi estensioni da coltivare e presentano una situazione simile a quella del Brasile, che e´ uno dei più grandi produttori al mondo di biocarburanti. La nostra ricerca si concentra in quei paesi in cui siamo già presenti, come Angola e Congo».

Una prospettiva che non trova d’accordo Coldiretti «é necessario vincolare le agevolazioni per lo sviluppo dei biocarburanti all´origine nazionale delle coltivazioni agricole – dicono i coltivatori - impiegate per evitare di sostenere scelte sbagliate con bilanci energetici e ambientali negativi rispetto agli obiettivi di individuare alternative al petrolio per contrastare i cambiamenti climatici e salvaguardare l´ambiente. L´importazione di biocombustibili dall´estero come gli oli vegetali provoca gravi problemi all´ambiente e alla biodiversità con la scomparsa degli animali selvatici a causa del disboscamento di intere foreste vergini come è già avvenuto in Cina, Malesia e Indonesia. Se in Angola il recupero di terreni per le coltivazioni a fini energetici mette a rischio l´antilope nera e il bongo, nel Congo e´ in pericolo lo scimpanze´ mentre in Brasile l´allarme estinzione riguarda il giaguaro e il tapiro».

Inoltre la prospettiva avanzata da Scaroni provocherebbe «un consumo aggiuntivo di energia per il trasporto e un inquinamento che in parte vanificano gli obiettivi prefissati. Ad esempio per l´olio vegetale di origine brasiliana il chilometraggio percorso con la nave e´ di oltre 9mila chilometri con un consumo energetico che corrisponde al 6% dell´energia contenuta nei prodotti trasportati, mentre per quello in arrivo dal Congo per una distanza di oltre 5mila chilometri si consuma il 3,3 per cento dell´energia trasportata».

Secondo Coldirettiin Italia ci sono già terreni, professionalità e delle tecnologie adeguate per produrre biocarburanti. E ricorda che è stato recentemente firmato l´accordo quadro di filiera per lo sviluppo di energie rinnovabili che «consentirà per il 2007 la coltivazione di semi oleosi a fini energetici, come colza e girasole, per 70mila ettari di terreno dai quali e´ possibile ottenere circa 70mila tonnellate di biodiesel. La superficie coltivata sarà incrementata negli anni successivi a 180mila ettari nel 2008 e a 240mila ettari nel 2009 che significa un risparmio di 250mila tonnellate di equivalente petrolio per permettere all´Italia di avvicinarsi all´obiettivo fissato dalla Commissione Europea con la prospettiva di aumentare entro il 2020 la proporzione di utilizzo fino al 10 per cento».

Anche la Finanziaria prevede che i biocarburanti devono essere distribuiti nel 2007 in una quota minima dell´1% di tutti i carburanti, che salirà al 2% nel 2008.
«Poiché al momento nemmeno l´ombra di biocarburante sembra essere presente nei normali distributori, anziché pensare all´estero, e´ evidente la necessità - sostiene la Coldiretti - di emanare al più presto il provvedimento che fissa le sanzioni amministrative e pecuniarie per il mancato rispetto di questo obbligo per consentire all´Italia di colmare il ritardo nello sviluppo di energie rinnovabili provenienti dall´agricoltura, dopo gli impegni assunti dal vertice dei capi di Stato e di governo della Ue».

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