[19/03/2007] Parchi

Ancora sul santuario dei cetacei e il rigassificatore Olt

PISA. Pelagos rischia davvero di impelagarci in un dibattito e denunce in cui si incrociano confusamente più cose senza riuscire a trovare il bandolo giusto.
Cominciamo con il dire - anzi ricordare - che il santuario inteso come Cabina di pilotaggio ossia organo di gestione preposto al suo funzionamento è rimasto finora pressochè un organo fantasma. Come ha ricordato il prof Relini un parere sul rigassificatore è stato dato in maniera abbastanza clandestina ma tutto si è fermato lì o quasi. Avancini ha ricordato il piano discusso in una riunione a Portoferraio ma non ha dimenticato di dire che quando in un incontro alla regione Liguria gli abbiamo chiesto come Federparchi copia di quel piano non siamo riusciti ad averla perché –si disse- c’erano da discutere degli emendamenti. Nessuno da allora ne ha saputo più niente. Avevamo anche proposto un incontro nazionale a Genova per inaugurare la sede coinvolgendo tutte le aree protette marino costiere ma la cosa fu lasciata cadere.

A metà aprile si dice che la sede genovese sarà solennemente inaugurata dal ministro Pecoraro Scanio e noi ci auguriamo che nel frattempo si provveda a istituire la cabina di pilotaggio riguardo alla quale circolano troppe voci e neppure confortanti. Sappiamo anche che le tre regioni italiane interessate si riuniranno presto con la Corsica per predisporre un progetto comunitario europeo per quel tratto di mare. Un buon segno che però ha bisogno che il contesto generale si rianimi. Il segretario francese a Camogli mi disse che si sta lavorando al nuovo statuto ma con molta... calma.
Se qualcosa si muove dunque è soprattutto per iniziativa di qualche regione.

Anche la Toscana sta lavorando alla istituzione di un osservatorio a Capoliveri. Non entro nel merito della idoneità degli locali in cui dovrebbe trovar posto. Dico invece che esso deve accompagnarsi ad una iniziativa politico-istituzionale che metta in movimento quel che finora è rimasto troppo in panne. E questo deve farlo anche indipendentemente dalla vicenda dell’impianto a mare.

E deve puntare soprattutto sul coinvolgimento di tutte le aree protette marino-costiere interessate a partire dal Parco nazionale dell’Arcipelago toscano dove la discussione sulla protezione a mare rischia di scadere a livelli da cabina... e ombrellone stando almeno a quello che abbiamo letto sul sito Elbareport. E come abbiamo detto in un recente incontro pisano-livornese di amministratori locali con Artusa sarebbe bene fare qualcosa proprio a Livorno.
Insomma i problemi del santuario vanno molta al di là della pur rilevante vicenda del rigassificatore. Il rischio più serio oggi è dato dalla immobilità questo deve essere chiaro a tutti.

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