[19/03/2007] Urbanistica

Tutela paesaggio, Martini: «Improponibile, per noi, affidarla a un organo centrale»

LIVORNO. «Credo che ormai il discrimine sia uno solo: chi vuole affidare la tutela del paesaggio a un organo centrale e chi invece alla responsabilità dei Comuni. C´è chi, come noi, reputa la prima scelta improponibile, chi reputa tale la seconda. Ma vorrei ribadire che quando si parla di paesaggio, troppo spesso si dimentica il contributo che gli stessi Comuni hanno portato alla sua salvaguardia».

Claudio Martini è tornato così sul dibattito in corso sulla tutela del paesaggio. Lo ha fatto oggi durante la presentazione della proposta che porterà domani a Strasburgo nell´ambito della prima riunione della Rete europea sul paesaggio. Ovvero la candidatura di Firenze come sede del Centro europeo sul paesaggio.

Nata per dare attuazione alla Convenzione europea sul paesaggio di Firenze del 2000 - il documento sul paesaggio firmato sette anni fa dai ministri della cultura di 27 Paesi europei nel capoluogo toscano dal quale poi è disceso il conseguente Codice sul paesaggio (Codice Urbani) -, la nuova Rete è figlia del Consiglio d´Europa e sarà madrina del prossimo Centro europeo sul paesaggio. E così la Toscana lancia la sua proposta: il Centro europeo del paesaggio potrebbe nascere a Firenze, nella villa medicea di Careggi (acquistata dalla Regione nel 2004).

«Una sede che mi sembra più che appropriata - ha commentato Martini - considerando anche la storia, la tradizione e il prestigio che l´accompagnano». Poi, come detto, il presidente è tornato sull’argomento del giorno, la tutela del paesaggio. «Quando si parla di paesaggio – ha aggiunto - , troppo spesso si dimentica il contributo che gli stessi Comuni hanno portato alla sua salvaguardia. Nessuno si è ancora preoccupato di fare un´inchiesta in Toscana su quanti vincoli alle colline, quanti recuperi di borghi medievali, ripavimentazioni di piazze e strade, e dunque quanti investimenti siano stati messi in campo dai Comuni per tutelare il paesaggio. Così come non si sono contati quanti "no" a nuovi insediamenti sono stati detti dalle varie amministrazioni comunali negli ultimi venti anni. Chi reputa la responsabilizzazione dei Comuni un errore e un danno dovrebbe considerare anche tutto questo. Tuttavia, - ha auspicato Martini - il dialogo è positivo e continuerà, tra alleati convinti dell´importanza di un valore fondamentale come è quello del paesaggio».

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