[17/02/2006] Consumo

Mercoledì gli stati generali della qualità toscana

MASSA. Con 153 prodotti a marchio Dop e Igp e 353 Doc e Docg, l’Italia è oggi al primo posto in Europa per produzioni tipiche (sono 4.100 i prodotti agroalimentari tradizionali), e anche il primo paese per le produzioni biologiche con ben 1.162.212 ettari, il 7% della superficie agricola coltivata.
Ma si può fare molto di più: per questo è nato il progetto «LeMilledop: i territori delle identità italiane», ideato da Legambiente e finanziato dal Ministero delle Politiche agricole e forestali che si colloca all’interno di «Countdown 2010», l’iniziativa europea promossa dalla Iucn per dare seguito agli impegni internazionali per fermare la perdita di biodiversità entro il 2010. Aumentare il numero di produzioni tipiche riconosciute a livello europeo non è solo una questione di numeri: Legambiente vuole spiegare lo stretto legame tra esistenza di prodotti tipici, mantenimento della biodiversità e sviluppo locale.
Mercoledì prossimo (22 febbraio), all’Istituto agrario di Soliera Apuana (Fivizzano), Legambiente chiama a discutere di questo progetto gli «stati generali» della qualità toscana: Regione, Enti locali, parchi, Gal, produttori, sonsorzi, associazioni si confronteranno in una intensa giornata di lavoro.
«I prodotti tipici e tradizionali locali – dichiara Antonio Nicoletti, responsabile Aree protette di Legambiente – rappresentano elementi importanti di promozione di uno sviluppo locale sostenibile e durevole, esprimendo stretto legame tra la tutela del paesaggio, la conservazione della natura e della biodiversità, proprio perché la qualità delle produzioni agricole non può considerarsi disgiunta dalla qualità ambientale. Un esempio significativo di questa relazione è avvenuto nei parchi e nelle aree protette, testimoniata dai tanti prodotti tipici censiti in queste aree, di cui oltre la metà sono prodotti con denominazioni Dop e Igp. Produzioni che sugli ecosistemi delle aree protette hanno un effetto positivo sul mantenimento del paesaggio, la conservazione e il recupero della biodiversità».
«Con i suoi 37 prodotti Dop e Igp, fra riconosciuti e in fase di riconoscimento, e i 40 vini Doc e Docg – sostiene Matteo Tollini, responsabile aree protette di Legambiente Toscana – la Toscana è una regione di punta nel quadro nazionale delle qualità agroalimentari, ma le potenzialità sono molto più alte: sono 424 i prodotti agroalimentari tradizionali a rischio di estinzione censiti negli elenchi ufficiali e molti di questi hanno le caratteristiche per ottenere il sostegno della denominazione protetta europea».

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