[21/03/2007] Consumo

Gli indirizzi del VII programma quadro della Ue

LIVORNO. 7PQ: le risposte di domani cominciano oggi. Con questa sigla e questo slogan, si presenta il VII programma quadro della ricerca in Unione Europea. Che per il periodo 2007-20013 ha messo a disposizione ben 53 miliardi di euro, il 41% in più rispetto al programma passato. Segno, questo, che a livello europeo si è presa piena coscienza dell’esigenza di investire in questo ambito per poter stare al passo del sistema globale. Anche per l’efficace stimolo offerto dai paesi emergenti, che oltre al Pil hanno fatto crescere anche la quota interna dei laureati.

Uno degli obiettivi di questo VII programma quadro sarà anche quello di trattenere le menti e le eccellenze in seno al proprio bacino di provenienza.

Per raggiungere gli obiettivi una delle azioni previste sarà quella di rendere più stretti i legami tra ricerca e, chi dalla ricerca può trarre innovazione per rendere la propria impresa competitiva sul mercato. Anche sui programmi che vengono individuati e il peso in termini economici ad esso assegnato è un indicatore di come l’Unione vuole indirizzare la propria ricerca nell’immediato futuro.

La Cooperazione è la fetta più ampia cui vengono destinati i tre quarti di fondi a indicare che deve esistere un maggior interscambio tra i diversi gruppi di ricerca, e il percorso all’interno del quale devono essere sviluppate tematiche quali la salute, i prodotti alimentari, l’agricoltura e le biotecnologie, le nanotecnologie, la comunicazione e l’ambiente. Includendo nel capitolo dell’ambiente anche i cambiamenti climatici.

Non poteva del resto essere che così. Anche per il fatto che tra gli obiettivi che il 7PQ si pone c’è anche quello di “sostenere” le politiche europee e le scelte che a livello dell’Unione vengono fatte. E quindi sia le tematiche energetiche, sia quelle relative alla riduzione delle emissioni dei processi produttivi, compresi quindi anche i rifiuti, fanno parte delle politiche e delle strategie che l’Europa sembra voler sostenere con una certa determinazione.

Ci piacerebbe allora che questo 7PQ, che ha avuto una dotazione di fondi molto più ampia rispetto al passato, con l’obiettivo di rendere e mantenere l’UE leader mondiale in alcune aree di priorità, risultasse davvero un programma strategico per dare forza a politiche indirizzate alla sostenibilità. E dato che uno dei settori verso cui il 7PQ si rivolge è quello industriale e in particolare quello della PMI, sarebbe interessante che si partisse proprio dal tema del metabolismo industriale e di come si possono ridurre i flussi di materia e di energia in esso coinvolti.

Ma mentre il tema dell’efficienza e del risparmio di energia, anche per l’incalzare della necessità di ridurre le emissioni responsabili dei cambiamenti climatici, è diventato un “must”, la parte che attiene invece alla riduzione dell’uso delle materie prime è una questione ancora abbastanza negletta. Ma non lo è altrettanto la questione dei rifiuti, su cui anzi l’Unione europea in vari modi è intervenuta. Quello che sembra ancora sfuggire è la correlazione stretta che tra le due tematiche esiste.

E i processi di globalizzazione in atto, non hanno fatto che aumentare lo spazio entro il quale è necessario studiare il problema. Se infatti nei paesi dell’Ocse, si è potuto intravedere in parte una diminuzione della materia prima utilizzata per unità di prodotto, per effetto di un internazionalizzazione dell’industria, le conseguenze del metabolismo industriale non sono certo diminuite: quei prodotti che vengono fabbricati altrove ci ritornano e si trasformano, quindi, in rifiuti. Che a noi spetta gestire.

Il problema quindi non è certo di poco peso e avrebbe bisogno, per essere affrontato nella sua complessità, che si cominciasse almeno a tematizzarlo a partire dalla contabilizzazione dei flussi di materia. Così da rendere meno empirico il concetto e così da rendere più mirati gli sforzi – che pur vengono indicati nel 7PQ- di progettare processi di produzione per una minor produzione di emissioni inquinanti e un uso più razionale delle risorse naturali.

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