[21/03/2007] Comunicati

Pseudoambientalista a chi?

LIVORNO. Ma con chi ce l’ha il ministro Antonio Di Pietro (Nella foto) quando dice (Italia Oggi) “no agli pseudoambientalsiti”? Leggendo le sue dichiarazioni contenute nell’articolo di Olivia Rabbi, l’ex Pm, parlando di chi blocca le grandi opere infrastrutturali spiega testualmente: «Rispettare l’ambiente non vuol dire fare strumentalizzazioni ogni volta che si agisce per qualcosa: spesso si utilizza questa parola per conseguire un risultato politico diverso». Non solo. Il ministro – che ieri è intervenuto al convegno “Transport and environment» tira una frecciata anche alle comunità locali: «Una cosa sono il dialogo, l’ascolto, la concertazione e la ricerca della soluzione migliore, un altro utilizzare la propria firma per bloccare l’iter burocratico».

Lo sfogo di Antonio Di Pietro, secondo il punto di vista sviluppista che ha sempre seguito, può essere anche comprensibile. Ma questa volta c´è qualcosa che non convince. Come è noto, il ministro solo pochi giorni fa è andato ad ingrossare le fila del comitato contro la realizzazione del parco eolico nel suo Molise. Trovando giustificazioni – che in questo caso non commentiamo – del tutto simili a quelle che vengono portate da chiunque si opponga alla realizzazione ad esempio di una grande opera. Dove si considera solo parte del problema. Dove si asserisce di essere favorevoli in generale a quel progetto, ma in un’altra sede.

Disse che si trattava «di un progetto nato più nel sottoscala che nelle sedi opportune» che «non sono stati coinvolti né gli enti locali, né la popolazione» che il progetto gli appariva «mosso più da interessi speculativi che industriali». Insomma la classica accalorata denuncia da comitato.

Siamo nel campo della politica marketing, quella che appunto uno giorno ( e in luogo) si schiaccia acriticamente sui i comitati e l’altro ( in altro luogo) inveisce contro gli ambientalisti conservatori. Sempre all’inseguimento del ritorno d’immagine personale e del consenso a buon mercato e assai di rado impegnati a dare soluzione concreta ai problemi . Quando Di Pietro dice basta con gli pseudoambientalisti dunque, un po’ lo dice anche a se stesso e a tutti quelli che cercano l’utopico consenso universale. Nel loro collegio......s´intende.

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