[22/03/2007] Comunicati

Ecosistema scuola: Prato, Livorno e Siena ai vertici

LIVORNO. E’ Prato la città italiana con le scuole migliori dal punto di vista della sicurezza degli immobili e della qualità dei servizi ambientali. Nella classifica che mette in fila i 103 capoluoghi di provincia, raggiungono l’eccellenza anche altre due città toscane: Livorno e Siena. Assieme a Asti, Parma, Bergamo, Biella, Forlì e Macerata. Questo è quanto emerge dalla classifica di Ecosistema Scuola, il rapporto annuale sull’edilizia e sui servizi scolastici di Legambiente.

L’analisi prende in esame una serie di parametri per definire la qualità dell’ambiente scolastico, con un occhio particolarmente attento ai sistemi di sicurezza. Ma per affrontare positivamente la sfida energetica e la lotta ai cambiamenti climatici anche in classe, Legambiente ha individuato 7 azioni in cui investire per potersi definire a tutti gli effetti una scuola eco-sostenibile. E anche queste sono state indagate per la classifica.

Le 7 azioni riguardano l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, l’ efficienza energetica, il risparmio di risorse e quindi la raccolta differenziata dei rifiuti, l’uso di materiali riciclati per le attività scolastiche, i riduttori di flusso ai rubinetti e scarico differenziato nei wc, oltre al recupero delle acque piovane. Inoltre si pone l’attenzione all’uso di materiali : isolanti termici e acustici e l’esclusione dei prodotti per l’edilizia contenenti sostanze nocive. Infine sicurezza, salubrità e qualità degli edifici e organizzazione di reti di scuole per realizzare al meglio le azioni necessarie, coinvolgimento di studenti e famiglie per diffondere comportamenti virtuosi dentro e fuori dalla scuola.

Prato vince per il secondo anno consecutivo grazie a un buon livello di raccolta differenziata dei rifiuti e alla cura e manutenzione degli immobili, la maggior parte delle scuole ha certificati di agibilità statica ed è a norma dal punto di vista igienico-sanitario e degli impianti elettrici. Significativo è l’impegno sul fronte del risparmio energetico, in alcuni casi sono stati installati pannelli solari e si recupera l’acqua piovana per l’impianto antincendio.

In generale la situazione scolastica non è però incoraggiante: il patrimonio immobiliare delle scuole italiane è vecchio (il 54% degli edifici è stato costruito prima del 1974), oltre 1/3 ha urgente bisogno di interventi di manutenzione straordinaria, il 66% non ha il certificato di prevenzione incendi, mentre il 38% non possiede quello di agibilità statica. Quindi più del 50% delle scuole è esposto a rischi. Negli ultimi anni non si sono inoltre registrati significativi cambiamenti in merito all’esposizione delle scuole a fonti di inquinamento, sia provocate dal contesto ambientale, che interne, come l’amianto.

Sul fronte energetico, la percentuale di scuole che utilizza energia da fonti rinnovabili è ferma al 4%, con alcune sporadiche eccezioni. Più incoraggiante è il dato sul risparmio, dato che oltre il 46% utilizza fonti d’illuminazione a basso consumo. Inoltre migliora da nord a sud la raccolta differenziata dei rifiuti, non più solo carta (il 61% delle scuole), plastica (41%), alluminio (27%) e vetro (37%), ma sempre più spesso anche pile (41%), toner (29%) e scarti organici (38%).

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