[22/03/2007] Energia

Referendum Montescudaio, quelli che dicono NO all´eolico

LIVORNO. La lotta ai cambiamenti climatici deve essere oggi una priorità in tutte le agende politiche e in questo senso una particolare importanza rivestono le iniziative rivolte al risparmio energetico e alla produzione sostenibile di energia.

Tali azioni devono però muoversi in modo coordinato e studiato, in modo da ottenere i massimi risultati e nello stesso tempo ridurre al minimo gli impatti collaterali sul territorio e sull’ambiente.
Invece cosa sta succedendo oggi in Provincia di Pisa e non solo? Progetti per l’eolico proliferano in modo scoordinato e non adeguatamente sostanziato da studi e valutazioni. Nonostante manchino, sia a livello regionale che provinciale, piani energetici aggiornati (quello regionale è in itinere), i Comuni fanno a gara a presentare progetti di parchi eolici. Tali progetti non sono raggruppati in un piano d’azione generale e pertanto manca la garanzia di una seria valutazione delle ricadute che globalmente essi hanno sul territorio. Questo e´ il passaggio chiave: chiediamo alla Regione Toscana di chiamare a confronto tutti gli interlocutori per delineare un quadro chiaro di pianificazione.
D´altronde è lo stesso Ministro all’Ambiente Pecoraro Scanio che si sta facendo promotore di una pianificazione nazionale degli impianti eolici.

Ma veniamo al caso Montescudaio dove il sindaco ha indetto un referendum domenica 25 marzo, per conoscere il parere dei suoi concittadini in merito all’istallazione di pale eoliche, promettendo al tempo stesso dai 200 ai 300 euro l’anno a famiglia in caso di esito positivo per alleggerire la bolletta elettrica.
Peccato che l’informazione durante l’incontro pubblico, tenutosi a Montescudaio, sia stata a senso unico (senza spazi per un approfondimento e un contraddittorio) e soprattutto sia stata carente e incompleta; peccato perché si è perso un’occasione lodevole in sé di dar gambe alla partecipazione democratica.
Ad esempio facendo due conti, basandoci sulle dichiarazioni della società proponente, di una rendita di circa 10.000 euro l´anno per ogni torre, si scopre che per dare 200-300 euro l’anno alle 763 famiglie del paese si dovrebbero istallare dalle 15 alle 23 torri. Non saranno troppe? Sono consapevoli di questo i cittadini? E soprattutto: dove saranno posizionati gli impianti?
Si scopre, ma questo non è esplicitato a livello del referendum, che la Giunta Comunale ha già approvato uno studio di prefattibilità riguardante l´installazione di 17 torri di 80 metri, più i 20 della pala, sopra crinali in boschi di pregio, in zone demaniali e in totale assenza di una viabilità adeguata ad ospitare ciò che sarà equiparabile ad un impianto industriale. Ancora, sono consapevoli di questo i cittadini?

Il Sindaco informa che in seguito al referendum di domenica se ne farà un altro per decidere l’eventuale ubicazione del parco eolico. Francamente ci sembra un modo di procedere assai discutibile e giustamente ci si sente presi in giro. Ci sono molti siti a Montescudaio dove poter installare dalle 15 alle 23 torri eoliche? Non è il caso di porre ai cittadini un quesito completo e comprensivo di dimensioni e ubicazioni dell’impianto che il Sindaco vorrebbe porre in essere? Senza di questo, l’iniziativa referendaria appare strumentale e senza senso.
Il nostro no non è contro la produzione di energia eolica, il nostro no è contro l´eolico in assenza totale di pianificazione proposto da questa amministrazione e dal Sindaco Pellegrini, che sembra ignorare o dimenticare che la Regione comunque dovrà sottoporre a VIA (valutazione d’impatto ambientale) ogni progetto di questo tipo.


*Mariarita Signorini - Consiglio Nazionale di Italia Nostra per Italia Nostra Toscana; Guido Scoccianti - Presidente WWF Toscana; Hyung Suk Sbrana- Delegato LIPU per la provincia di Pisa

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