[26/03/2007] Acqua

Acqua, botta e risposta tra Movimenti e Realacci

FIRENZE. Il Forum dei Movimenti per l’Acqua fa alcune osservazioni dopo quanto emerso dalla trasmissione televisiva “Primo Piano” andata in onda su Rai Tre il 22 marzo e critica apertamente l’onorevole Ermete Realacci (Nella foto). Il Forum «apprezza lo spazio dato alle vertenze locali durante la trasmissione, lamenta però il fatto che non sia stato dato nessuno spazio alla campagna nazionale «Acqua Pubblica, ci metto la firma!».

In particolare - continuano dal Forum - rispetto alle ripetute affermazioni del deputato della Margherita nonché presidente onorario di Legambiente, Ermete Realacci, vuole ricordare che oltre 80 reti nazionali e più di 1000 realtà territoriali, comprendenti associazioni di movimento, sindacati, diocesi, enti locali, associazioni ambientaliste, tra cui moltissimi circoli territoriali della stessa Legambiente, la pensano in maniera diversa e stanno raccogliendo centinaia di migliaia di firme in ogni parte d´Italia a sostegno di una legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell´acqua. D´altra parte l´imbarazzo di Realacci nel rispondere ai comitati locali sui problemi reali determinati dalla privatizzazione del servizio idrico è la dimostrazione che siamo nella direzione giusta: l´acqua deve essere pubblica!. Ribadiamo la richiesta al governo di una moratoria immediata dei processi di privatizzazione in corso e invitiamo tutti a sostenere con ancora più decisione la campagna».

La risposta di Ermete Realacci arriva attraverso il nostro giornale. «Nel mio intervento televisivo sono partito intanto da tre fatti oggettivi – spiega il senatore della Margherita – ovvero che la proprietà dell’acqua è pubblica, che le politiche dell’acqua sono pubbliche, che la gestione non necessariamente deve essere fatta dal pubblico».

Realacci aggiunge che «il proliferare di migliaia di enti pubblici non è stata garanzia né per i costi né per la salvaguardia della risorsa. In più c’è un meccanismo generale della tariffazione che tende a scoraggiare la gestione corretta: se un soggetto fa pozzi, dighe e canali può farle ricadere nella bolletta, se invece riduce gli sprechi in bolletta non ci può aggiungere nulla e inoltre tariffando meno acqua incassa di meno».

Anche rispetto alla questione del costo dell’acqua bisogna distinguere, secondo Ermete Realacci, «tra quello che è un uso vitale e il costo dell’acqua come bene. Il fatto che l’acqua nel nostro paese sia pagata molto meno che in tutte le altre città europee non è un incentivo a usare bene la risorsa: io sostengo che sia necessaria una sorta di tariffa sociale come fu fatta a suo tempo per l’energia per quanto riguarda l’uso vitale, mentre chi ha la Jacuzzi pagherà di più. Questo ovviamente non è uno scandalo se si ragiona con la testa, se invece si vuole ragionare per slogan allora siccome l’acqua è un bene primario deve essere gratis per tutti. Ma la risorsa non è infinita».

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