[27/03/2007] Acqua

La funzionalità fluviale dell´Era è scadente

LIVORNO. La funzionalità fluviale del fiume Era è risultata complessivamente scadente. Questo quello che emerge dallo studio realizzato da Legambiente Toscana e i cui risultati sono stati resi noti stamani durante il convegno «La valutazione della funzionalità fluviale del fiume Era».

«L’andamento risente in modo particolare della remota trasformazione agricola di tutta la Val d’Era e degli interventi idraulici per il controllo delle acque – ha detto Federico Gasperini responsabile acque di Legambiente Toscana - Tali modifiche influiscono profondamente su molti elementi che caratterizzano la funzionalità fluviale condizionando la struttura dell’alveo, la qualità dell’ambiente circostante al corso d’acqua, la vegetazione perifluviale e le caratteristiche biologiche dell’ecosistema acquatico».

«La scarsa funzionalità del fiume – ha continuato Gasperini - comporta la diminuzione della potenziale biodiversità dell’ambiente fluviale e della capacità autodepurativa del corso d’acqua». Tra le cause, l’ inefficace gestione complessiva del territorio e degli ecosistemi fluviali come l’ inadeguata gestione della vegetazione perifluviale (es. tagli a raso), che favorisce la proliferazione di specie vegetali alloctone particolarmente invasive e destabilizza le sponde rendendole più soggette a frane e smottamenti, presenza di arginature e cementificazioni di sponda ma anche presenza di inquinanti nelle acque derivanti da apporti puntuali, spesso inadeguatamente depurati e apporti diffusi (di origine prevalentemente agricola) e contemporanea assenza e/o riduzione delle fasce di vegetazione perifluviale, con conseguente diminuzione della loro azione filtro nei confronti dei nutrienti. Nonostante questo, Legambiente afferma che il livello di funzionalità del fiume può comunque essere incrementato individuando alcuni livelli di azione «viste le potenzialità dell’ambiente fluviale e del territorio che lo circonda – ha proseguito Gasperini - diversi tratti del corso d’acqua sarebbero meritevoli di attenzione per un’azione integrata di riqualificazione fluviale».

Tra le azioni possibili da attuare Legambiente individua la costituzione di zone umide perifluviali, lo sviluppo di agricoltura a basso impatto, la costituzione di una fascia perifluviale riparia continua e consolidata, il miglioramento delle dinamiche fluviali naturali, la diversificazione degli habitat acquatici, il miglioramento della qualità delle acque.
«E’ necessario utilizzare al meglio l’opportunità offerta dalle nuove progettazioni -conclude Piero Baronti, Presidente di Legambiente Toscana - in modo da realizzare opere che abbiano anche l’obiettivo di migliorare qualitativamente l’ecosistema fluviale e le aree ad esso circostanti».
Lo studio è stato effettuato applicando l’Indice di Funzionalità Fluviale (I.F.F.) che si prefigge la finalità di valutare lo stato complessivo dell’ambiente fluviale e della sua funzionalità intesa come capacità auto/depurativa.

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