[29/03/2007] Consumo

Ecco il kit per il Chianti fai da te

FIRENZE. Al Vinitaly la Coldiretti ha dimostrato come in 28 giorni si può “fabbricare” un falso Chianti con un “wine kit” fai da te. Il presidente della Coldiretti Sergio Marini, dopo aver scritto alla Commissione europea e governo italiano, ha voluto così denunciare con una dimostrazione pratica «l´ultimo, nuovo e pericoloso inganno a danno dei più prestigiosi vini italiani».

In Nordamerica si sta registrando un boom di ditte produttrici e delle etichette “falsificate” «i wine kit - afferma Sergio Marini - sono arrivati anche in Europa dove possono essere acquistati attraverso internet, ma anche in alcuni negozi in Inghilterra, che è il secondo mercato europeo di sbocco per il vino italiano. Con una spesa compresa tra i 10 ai 16 euro (da 1,67 a 2,67 euro a bottiglia) per un kit da 6 bottiglie e da 20 a 124 euro per un kit da 30 bottiglie, secondo le ditte produttrici, è possibile realizzare anche a casa un processo che porta alla produzione di vini come il Chianti, il Barolo, il Valpolicella, l´Amarone, il Frascati, il Verdicchio, il Gewurztraminer e molte altre specialità italiane, francesi ed europee per le quali sono fornite addirittura le etichette da applicare sulle bottiglie». E’ la fase finale di un processo che si realizza da diversi tipi di succo d´uva concentrato, lievito per la fermentazione, bentonite per chiarificare il vino, metasolfito di potassio, sorbato di potassio antifermentativo e liquido chiarificatore.

«Le istruzioni per l´uso contenute nei “wine kit” – spiega la Coldiretti - sono dettagliate e si chiudono con dei curiosi consigli per i “produttori”. Eccone un esempio: “Conservare il vino in luogo fresco e buio.” “Il vino rosso va aperto alcune ore prima di servirlo a temperatura ambiente, mentre il vino bianco può essere refrigerato in frigorifero.” “Un bel bicchiere di vetro valorizza al meglio le caratteristiche del vino per cui è opportuno impiegare tale bicchiere per il produttore padrone di casa e bicchieri in plastica per gli altri commensali, in modo da non correre il rischio che gli ospiti siano troppo entusiasti del vino e te ne chiedano ancora». E’ disponibile anche l´attrezzatura di “cantina”: 5, 3 per un recipiente di plastica di 5/6 litri per la fermentazione completo di tappo e tubo per imbottigliare il vino; 10,3 euro per un idrometro per verificare lo stato di fermentazione; 5,8 euro per un termometro per misurare la temperatura dell´acqua; 6,2 euro per un un set di contenitori sifonati; 2,1 euro per uno strumento di pulizia o di sterilizzazione.

«Si tratta di una offerta che - sostiene il presidente della Coldiretti - danneggia l´immagine della produzione italiana ed europea conquistata nel tempo grazie agli sforzi fatti per la valorizzazione di un prodotto che esprime qualità , tradizione, cultura e territorio. Una situazione inaccettabile per l´Italia e l´Unione Europea che stanno conducendo una difficile battaglia per la difesa delle denominazioni dalla pirateria e dalle falsificazioni nell´ambito delle trattative sul commercio internazionale nel Wto. E´ quindi necessario - conclude Sergio Marini - verificare la compatibilità di questa preoccupante escalation con la normativa italiana e comunitaria al fine adottare tutte le iniziative necessarie per fermare un fenomeno che rischia di danneggiare imprese e consumatori sul mercato globale». Nel 2006 il valore delle esportazioni di vino made in Italy è salito del 6,5%, con oltre una bottiglia su tre destinata all´esportazione, per 3,2 miliardi di euro ed oltre 18 milioni di ettolitri, su un fatturato totale di 9 miliardi di euro.

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