[30/03/2007] Parchi

Dettori, le coste i parchi e il federalismo

PISA. Leggo non senza sorpresa che il sottosegretario del Ministero dell’Ambiente Bruno Dettori a Sabaudia ha detto che ‘è impensabile che l’ambiente, per il suo valore, possa in alcuna maniera essere federalizzato. Serve un governo centrale, una regia unica’. Il tema era quello del mare, le spiagge e le dune’. Ora si dà il caso che questa regia unica era prevista da una legge dell’82 che affidava moltissimo al Ministero della Marina Mercantile (da tempo abrogato con conseguente affidamento dei suoi compiti a quello dell’ambiente) e pochissimo alle regioni e praticamente nulla agli enti locali.

Il tutto all’insegna della più ferrea centralizzazione che è continuata imperterrita come possiamo ben vedere con le aree protette marine. Dove sono i piani costieri previsto nell’82? E dove sono le aree protette marine previste prima dalla legge sul mare e poi dalla legge quadro sui parchi del ´91 per le quali anche quando vengono istituite con ritardo e male si continua a prevedere la commissione di riserva in barba a quella esigenze di semplicità, economicità e ragionevolezza che dovrebbero ispirare la gestione della cosa pubblica?

Il sottosegretario non dovrebbe ignorare né le modifiche al titolo V della costituzione né le ripetute sentenze anche recenti della Corte costituzionale che non si stanca di ripetere che anche nelle materie di competenza esclusiva dello stato (l’ambiente appunto) data la sua trasversalità che incrocia numerose competenze regionali occorre la ‘leale collaborazione’ con le regioni e gli enti locali. Vorrei sapere dal sottosegretario - tanto per fare un esempio - chi gli impedisce di far funzionare finalmente il Santuario dei cetacei della cui cabina di pilotaggio nessuno sa niente se non che abbiamo una sede e un segretario ma non ancora un piano a cui fu messo mano molto tempo fa.

Invece di pensare ad Accademie e altro non sarebbe bene finalmente cominciare a far funzionare quel che c’è? Davvero gli lega le mani il ‘federalismo’ che nella misura in cui deve esserci dovrebbe essere di tipo ‘solidaristico’ e non competitivo ma ancor meno finto perché i ministeri possano continuare a fare e disfare a loro comodo. Tra poco il ministero dovrà concordare con il parco nazionale dell’Arcipelago toscano l’area marina da proteggere per uscire da tutele di comodo e su misura di tizio e caio; con quale ‘regia’ si presenterà il ministero a quel tavolo?

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