[30/03/2007] Parchi

I troglobi ciechi contro la multinazionale mineraria

LIVORNO – A volte un ragnetto o un insetto cieco possono fermare una multinazionale e fargli perdere miliardi di dollari. L’Environmental protection authority (Epa) del Western Australia ha infatti respinto il progetto del gigante minerario anglo-australiano Rio Tinto, che vorrebbe realizzare una miniera di ferro vicino a Pannawonica nella regione di Pilbara, il tutto per salvare dei troglobi di appena 4 millimetri di lunghezza che rischierebbero l’estinzione.

I troglobi sono animali adattatisi a vivere nell’oscurità completa delle caverne, e che hanno subito la cosiddetta "evoluzione regressiva" o "rudimentazione strutturale”: trasformazioni come la scomparsa degli occhi e del pigmento e, nel caso degli insetti, delle ali. Di solito la perdita della vista si accompagna all’allungamento di arti ed appendici come lunghe antenne, setole, chemiorecettori, igrorecettori, recettori di tatto, che svolgono un ruolo essenziale nella completa oscurità.

I troglobi sono sensibili alla luce, in alcuni casi fino a morire se esposti agli ultravioletti e alla luce solare.
Nell’area che Rio Tinto vorrebbe scavare, i ricercatori di Epa hanno trovato 11 nuove specie di troglobi e, secondo loro, i lavori minerari ne estinguerebbero almeno 5.

Per Epa anche la proposta avanzata dalla Rio Tinto di escludere alcune aree più sensibili dal progetto minerario non sarebbe sufficiente a proteggere i piccoli animali e a salvaguardare l’area che gli aborigeni considerano parte integrante della loro eredità culturale, visto che la miniera metterebbe in pericolo anche l’equilibrio geologico dell’intera zona.

La Rio Tinto ha detto che farà appello contro la decisione al ministro dell´ambiente che dovrà prendere la decisione finale e tener conto anche dei risvolti economici e sociali della vicenda.
La nuova miniera dovrebbe essere sfruttata per 10 anni e fornire 220 milioni tonnellate di ferro.

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