[02/04/2007] Comunicati

L’Ipcc discute di adattamenti e vulnerabilità al global warming

BRUXELLES. Dopo che in febbraio a Parigi il gruppo dell’Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) aveva approvato il “bilancio 2007 dei cambiamenti climatici: le basi scientifiche e fisiche” che tanto scalpore aveva creato, il gruppo di lavoro II dell’Ipcc si riunisce a Bruxelles da oggi al 5 aprile per discutere ed approvare il documento “bilancio 2007 dei cambiamenti climatici: adattamento e vulnerabilità”, in vista della prossima pubblicazione del rapporto di valutazione Ipcc.
Il rapporto del gruppo di lavoro II riguarda la sensibilità, la capacità di adattamento e la vulnerabilità dei sistemi naturali ed umani ai cambiamenti climatici, così come le loro conseguenze potenziali.

I cambiamenti del clima finora osservati, le loro cause e i cambiamenti che potrebbero verificarsi in futuro sono l’obiettivo del rapporto che indica come la temperatura media sulla superficie del Pianeta sia aumentata di 0,76 gradi dopo il 1860, di 0,74 rispetto al 1900 e di 0,2 dopo il 1990.

Se la progressione rimarrà questa, l’Ipcc prevede diversi scenari di qui al 2100, con temperature medie dell’aria e della superficie del Pianeta che aumenterebbero da 1,1 a 6,4 gradi rispetto al 1990 e i valori ottenuti da questo riscaldamento farebbero una media di modelli varianti da +1,8 à + 4 gradi. Altri cambiamenti si potrebbero produrre per l’accresciuta variabilità climatica come per la frequenza e ‘intensità di alcuni fenomeni climatici estremi.

Queste caratteristiche generali del cambiamento climatico si riflettono sui sistemi naturali ed umani.
La redazione del rapporto ha impegnato per 5 anni più di 1000 rappresentanti del mondo della scienza e governanti di tutto il mondo che hanno prodotto 20 capitoli che analizzano le conseguenze del riscaldamento globale l’adattamento e la vulnerabilità a questo cambiamento.

Il rapporto, attraverso una proiezione nel futuro dei cambiamenti già osservati e dell’impatto reale dei cambiamenti climatici di origine antropica, costruisce un approccio settoriale e regionale per quanto riguarda: acqua, ecosistemi, agricoltura, industria, sicurezza e sanità nelle 8 grandi aree in cui viene suddiviso il mondo.

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