[03/04/2007] Comunicati

Le ecoregioni della biodiversità: verso un Piano nazionale

ROMA. Il convegno "contributi per la conservazione della biodiversità: l´approccio ecoregionale" ha affrontato i temi delle strategia di conservazione su base ecoregionale partendo dalla considerazione che per fronteggiare la minaccia di estinzione e di degrado della biodiversità e per assicurare la vitalità a lungo termine degli ecosistemi ed il mantenimento dei processi ecologici, è necessario progettare e realizzare piani di conservazione su scale spaziali e temporali molto più ampie che nel passato.

Per Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf «le scelte di oggi condizioneranno inevitabilmente il nostro futuro. È in corso un´analisi interdisciplinare tra gli studiosi di scienze naturali e sociali affinché si predispongano le basi per la conservazione della biodiversità. La suddivisione in 200 ecoregioni è un passo in tale direzione».

Il convegno è stato organizzato da Wwf e Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici e il presidente dell’Apat, Giancarlo Viglione, ha colto l’occasione per annunciare che «l´Apat siederà al tavolo per la redazione del Piano nazionale sulla biodiversità», il gruppo di lavoro, presieduto dal ministero dell´ambiente. «l´Apat vuole aprirsi ancora di più all´esterno - ha affermato Viglione - e auspico che la collaborazione con il Wwf continui ancora fruttuosamente in futuro».

Il Piano nazionale sulla biodiversità é previsto dalla convenzione internazionale di Rio de Janeiro del 15 giugno 1992 e sottoscritta e recepita dall´Italia. Il ministro Pecoraro Scanio quasi un anno fa disse in proposito: «se necessario, faremo una legge vera ed organica a tutela della diversità biologica».

Per il presidente del Wwf Fulco Pratesi «nonostante abusivismo, inquinamento e lobby dei cacciatori riusciamo a difendere quel mosaico meraviglioso che vegetazione e fauna disegnano sul nostro Pianeta, anche in collaborazione con l´Apat, dalla quale riceviamo un significativo apporto».

Intanto partono le prime esperienze regionali: «stiamo realizzando in Sicilia un Osservatorio sulla tutela delle biodiversita - ha spiegato il direttore generale dell’Arpa Sicilia Sergio Marino – che avrà come priorità le definizione di una strategia di pianificazione condivisa per la conservazione e la tutela della biodiversità nella regione. A breve si terrà la prima riunione con gli enti preposti tra i quali l’orto botanico di Palermo, l’università degli studi di Messina e di Palermo. Entro l’estate cercheremo di dare avvio anche alla “ Carta della natura in mare”, un progetto importante, per il quale sono state già previste le risorse nel bilancio dell’Agenzia, che vogliamo far partire dalla Sicilia sperando che si possa estendere successivamente anche a tutto il territorio nazionale».

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