[03/04/2007] Energia

All´82% degli italiani piacciono le rinnovabili

ROMA. L´82% degli italiani é favorevole alle fonti di energia rinnovabile, mentre solo il 12% ha dichiarato di essere favorevole al nucleare. Questi dati erano già emersi da diversi sondaggi e oggi vengono confermati da quello fatto da Ipsos-Public Affairs su "Gli italiani e le energie del futuro" per Fiera Milano International.

«I dati di questo sondaggio dimostrano, ampiamente, che l´ Italia e gli italiani sono pronti a utilizzare le fonti rinnovabili - ha afferma Edo Ronchi, vicepresidente Commissione Ambiente al Senato - sia per un risparmio sui costi dell´energia sia per contenere le emissioni di CO2. Dobbiamo fare di tutto per rimetterci in prima fila e non rimanere più marginale in questa corsa tecnologica e industriale. Basti pensare che in Germania, ad oggi, le fonti rinnovabili danno lavoro a 214.000 addetti, a 5.000 aziende per un fatturato che vale 4 miliardi di euro l´anno».

«Con il nuovo decreto di febbraio sui certificati verdi – ha detto Gianni Silvestrini del ministero dello Sviluppo Economico - il Governo vuole dare una forte spinta alle fonti rinnovabili perché è, comunque, l´Europa che lo pretende. Entro il 2020, infatti, il 20% dell´energia dovrà essere pulita per non subire sanzioni e questo significa che dobbiamo fare il triplo di quanto abbiamo fatto finora. Già prevediamo, infatti, di incrementare il solo fotovoltaico, in un anno, dai 50 MW attuali ai 130 entro la fine dell´anno».

Il referendum sul nucleare è lontano 20 anni e così anche l’incidente di Chernobyl (1986), ma evidentemente agli italiani il nucleare continua a non piacere. Almeno alla maggioranza, visto che anche un sondaggio di Eurobarometro dello scorso anno aveva rilevato che il nucleare era gradito solo al 13% degli italiani (sondaggio fatto per conto di Coldiretti).

Chi pensa al ritorno al nucleare dovrebbe quindi anche riflettere su questi dati. Perché oltre al fatto che, ad esempio, ancora non è stata data una risposta definitiva al problema di che fare delle scorie, c’è solo da immaginarsi quanto tempo ci vorrebbe per trovare in Italia un accordo solo sul sito dove costruire una centrale. Considerando che sui territori si fa fatica persino a realizzare un impianto fotovoltaico o a installare una pale eolica. Per contro sarebbe utile che quell´82% stimato di italiani favorevoli alle rinnovabili si facessero maggiormente sentire e contribuissero di più (qualcuno direbbe con una spinta dal basso) allo sviluppo di queste energie.

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