[04/04/2007] Aria

Tutti i colori delle fumate... da Pisa a Piombino

PISA. Fumata bianca dal Cda di Geofor, che dopo la fuoriuscita di una nube viola dal camino dell’inceneritore di Ospedaletto, ha annunciato una serie di interventi per accertare meglio i fatti e per evitare che si ripetano in seguito eventi come quello del 29 marzo scorso.
L’azienda ha infatti espresso la volontà di implementare e migliorare le proprie procedure, che già fanno comunque parte di un sistema certificato; attraverso l’ausilio di un’azienda esterna con esperienza nel settore.

«Già da un serie di verifiche effettuate - dice il cda - è stato possibile individuare alcuni possibili soggetti che potrebbero essere responsabili del conferimento dei rifiuti farmaceutici contenente le forti concentrazioni di iodio che hanno determinato l’emissione di fumi violetti dall’impianto, come evidenziato dalle prime analisi sulle acque di lavaggio dei fumi».

Riguardo l’impianto, Geofor ricorda che questo è regolarmente autorizzato a smaltire 60.800 tonnellate di rifiuti solidi urbani e cimiteriali, 5.600 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi , 9.120 tonnellate farmaci cosmetici commerciali: quantità queste che secondo l’azienda sono state sempre rispettate nel corso degli anni.

L’azienda informa che i parametri rilevati da parte di tutti i tecnici intervenuti (vigili del fuoco, Arpat, Asl, amministrazione provinciale, protezione civile, polizia e carabinieri) erano tutti abbondantemente al di sotto dei valori di legge e nessun allarme e anomalia era segnalata dagli strumenti presenti.
Gli enti di controllo hanno comunque eseguito analisi e campionamento su fumi, cenere, acque di raffreddamento e alcuni rifiuti, sia dentro che fuori del perimetro dell’impianto i risultati verranno comunicati non appena pronti.

Fumata nera, anzi due, invece ieri a Piombino dagli stabilimenti della Lucchini. Talmente alte che le hanno viste anche dal centro, ma non abbastanza evidentemente (o non abbastanza colorate) per destare l’attenzione e la preoccupazione al di fuori degli abitanti del borgo piombinese. O forse perché a fumare era una fabbrica e non un inceneritore.

Secondo una prima ricostruzione, la causa delle due colonne di fumo nero sarebbe da ricercare da un incendio innescato in zona cokeria, che ha coinvolto il sistema di convogliamento delle acque ammoniacali verso l’impianto di depurazione. Anche in questo caso saranno le analisi dell’Arpat a dare una spiegazione dell’accaduto.

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