[12/04/2007] Rifiuti

Rifiuti, se bastasse una bella canzone...

SAN NICOLA LA STRADA (Caserta). Emergenza Globale: "Fermate il mostro”(eco-mostro ambientale). E´ la canzone di impegno per la Pace e di protesta contro la megadiscarica ´Lo Uttaro´ scritta dalla cantautrice pacifista di Terra di lavoro Agnese Ginocchio. La canzone è stata mandata sui circuiti radio e Tv della provincia. La canzone sta accompagnando come slogan tutte le manifestazioni di protesta e per la chiusura immediata della discarica Uttaro. La cantautrice internazionale per la Pace, meritevole di diversi riconoscimenti e premi, fra cui l´ultimo: «Premio Donne all´Opera persona speciale edizione 2007», conferitole dall´ assessorato alla città del sapere e del turismo città di Ercolano (Napoli) dott. Ciro Lengo, ha comunicato di aver dedicato questo riconoscimento anche alla lotta dei comitati contro la discarica e rifiuti di San Nicola La Strada, Caserta e dintorni (e Campania), perché la difesa dei diritti ambientali e umani richiama in causa i diritti della Pace e salvaguardia del creato. Agnese Ginocchio è anche rappresentante del movimento per la Pace.

Discariche e tumori: uno studio rileva nesso, allarme in Campania

I dati definitivi saranno noti a maggio, ma già oggi «è lecito affermare che decenni di gestione illegale e incontrollata dei rifiuti in Campania hanno prodotto effetti sanitari negativi misurabili»: esiste cioè un legame tra alcuni tipi di tumori e malformazioni e la vicinanza a discariche abusive. E´ quanto sostiene uno studio sull´impatto sanitario del ciclo rifiuti in Campania, promosso nel 2004 dal Dipartimento della Protezione civile tra le attività di supporto all´ ufficio del commissario per l´emergenza rifiuti. Lo studio si trova nel Documento programmatico per superare la situazione di crisi, che l´attuale commissario straordinario Guido Bertolaso ha presentato nei giorni scorsi alla commissione Ambiente del Senato. Lo studio, commissionato dal Dipartimento, e´ stato coordinato dal centro ambiente e salute dall´Organizzazione mondiale della Sanità, con la collaborazione del Cnr, dell´Istituto superiore di Sanità e della regione Campania. E si e´ basato su dati provenienti dai nastri di mortalità dell´Istat. Le analisi, dice lo studio, «hanno consentito l´identificazione di un´area nella quale la mortalità generale e i tassi specifici per diverse patologie tumorali sono particolarmente elevati rispetto ai valori regionali». Una zona che comprende alcuni comuni delle province di Caserta (Aversa, Capodrise, Casagiove, Casal di Principe, Caserta, Castel Volturno, Marcianise, San Cipriano D´Aversa, Santa Maria Capua Vetere, San Nicola la Strada e Villa Literno) e Napoli (Afragola, Arzano, Caivano, Casoria, Frattamaggiore, Giugliano in Campania, Marano di Napoli, Marigliano, Melito di Napoli, Mugnano di Napoli, Pomigliano D´Arco, Sant´Antimo e Volla). Per quanto riguarda le cause dei tumori, le principali sono «riconducibili a fattori legati allo stile di vita (alimentazione, fumo, infezioni) e ad esposizioni professionali». E seppur al momento «non confermate - afferma lo studio - esistono però segnalazioni epidemiologiche che li hanno messe in relazioni ad esposizioni strettamente ambientali derivanti dalla vicinanza residenziale a discariche abusive».

L´ultima fase del lavoro è proprio quella di effettuare l´analisi statistica dei dati sanitari e ambientali, per vedere se c’è «un´associazione tra la presenza di siti di smaltimento e abbandono dei rifiuti e fenomeni patologici rilevanti». Questa fase è in via di conclusione, ma nel rapporto consegnato ai senatori c’è già una priva valutazione. «L´analisi dei dati e´ ancora in corso e il rapporto definitivo sarà disponibile entro il prossimo mese di maggio - scrivono gli esperti - E´ tuttavia già possibile evidenziare l´esistenza di un´associazione tra alcuni effetti di salute (mortalità per alcuni tipi di tumore, incidenza di alcune tipologie di malformazioni) e la prossimità a siti di abbandono incontrollato dei rifiuti». Tale nesso, prosegue lo studio, «necessità evidentemente di analisi e valutazioni ulteriori, ma, è lecito affermare che decenni di gestione illegale e incontrollata dei rifiuti in Campania hanno prodotto effetti sanitari negativi misurabili, su un territorio già gravato da situazioni di deprivazione socio-economica e penalizzato per quanto riguarda l´accesso ai servizi sanitari».

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