[13/04/2007] Parchi

Cave di Campiglia, quel filo sottilissimo del Sic...

PISA. Francesco Erbani su Repubblica di oggi con la consueta chiarezza e documentazione denuncia i rischi di cementificazione della Val di Cornia. Denuncia a cui si unisce l’esposto di Legambiente a Bruxelles per la violazione di un Sic.
Da qui i problemi per la società che gestisce i parchi come è detto nell’occhiello dell’articolo. Ne consegue - e non solo da questi ultimi interventi - che neppure nei parchi e neppure in toscana si è al sicuro da escavazioni ed altre brutture.

Senza nulla togliere al valore di queste denuncie e allarmi va però chiarito per evitare ambiguità ed equivoci di cui proprio in Toscana non si ha assolutamente bisogno dopo il gran baccagliare su Montichiello e dintorni, che in Val di Cornia non si è in presenza di una parco regionale come gli altri istituiti con legge dalla regione. Tanto che il presidente Zucconi più volte negli ultimi tempi ha vantato questa differenza per sottolinearle addirittura la ‘superiorità’.

Devo dire che proprio l’esposto di Legambiente che deve attaccarsi al filo sottilissimo del Sic (un francobollo di area protetta) per cercare di bloccare i progetti in atto conferma – se ve ne fosse stato bisogno - che quel parco non è più forte e valido di quelli previsti dalla legge 394 giudicata più volte con troppa spocchia, ma è assai più fragile. Insomma non è un parco ‘vero’ perché non ha un piano a cui rifarsi e che deve essere osservato e rispettato dai comuni e dalle altre istituzioni tanto è vero che non resta che il Sic e l’Anpil.

Intendiamoci bene, l’operato di questo parco atipico è degno della massima considerazione come attestano anche le cifre tante volte ricordate. Ma deve essere altrettanto chiaro che non si è in presenza di un parco appunto del tipo previsto dalla legge 394 e da quella toscana che affida ai parchi compiti e strumenti di gestione e di pianificazione che in Val di Cornia il parco non ha e non può avere. Con ciò non si vuole certo giustificare quel che di sbagliato si sta facendo ma rilevare soltanto che se si vogliono dare risposte più incisive ed efficaci servirebbe un parco a tutti gli effetti. Non basta chiamare parco un soggetto perché lo sia con tutti i crismi che solo la legge può affidargli. Gli equivoci non giovano a nessuno.

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