[16/04/2007] Energia

Biomasse, la sfida della Toscana è la filiera corta

FIRENZE. La filiera corta locale come un modello virtuoso di agricoltura che può reggere le sfide imposte dai nuovi mercati, a partire dalla scommessa sulle fonti rinnovabili.
L’assessore allo sviluppo rurale Susanna Cenni ha spiegato questo concetto oggi nel corso del convegno organizzato sull’argomento delle biomasse dalla Provincia di Firenze a Villa Mondeggi (Bagno a Ripoli).

«Privilegiando la biomassa di origine locale – spiega la Cenni – si portano infatti benefici a tutti gli attori della filiera. In particolare, la Regione Toscana sulla base anche di progetti condotti da Arsia, ha dimostrato la riproducibilità di modelli tecnologicamente avanzati per la produzione di energia primaria mediante il teleriscaldamento. Il modello più sviluppato e più ‘maturo’ si è dimostrato quello che utilizza come combustibile le biomasse di origine forestale. In prospettiva potrebbero assumere sempre maggiore importanza anche i biocombustibili e le altre biomasse di origine agricola».

Numerosi i progetti sui quali sta lavorando la Toscana e che in diversi casi hanno già dato futti concreti, con impianti di teleriscaldamento in aree montane. Ad essisi aggiunge il bando di finanziamento per la produzione di energia nelle aree rurali che vede una dotazione finanziaria di 4 milioni di euro di risorse del bilancio regionale per il triennio 2006-2009 destinati a contributi al 50% in conto capitale a favore di enti pubblici territoriali che realizzeranno impianti medio piccoli per la produzione di energia termica e/o cogenerazione utilizzando le biomasse di origine agroforestale.

«Il nuovo Piano di sviluppo rurale 2007-2013 – ha concluso l’assessore Cenni - rappresenterà un ulteriore incentivo per lo sviluppo della filiera agroenergetica. In Toscana si sta lavorando intensamente anche su quelle che possono essere considerate le “nuove frontiere” delle produzioni agroenergetiche e in particolare sui biocarburanti e sull’impiego dell’olio vegetale».

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