[18/04/2007] Comunicati

Clima e sicurezza. Ban Ki-moon: «Scenari allarmanti e non allarmisti»

LIVORNO. Secondo il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon (Nella foto), il Consiglio di sicurezza ha un ruolo da giocare con gli altri organi intergovernativi per lottare contro le cause profonde dei conflitti, tra i quali figurano le conseguenze economiche e politiche dei cambiamenti climatici. «Sono convinto – ha detto Ban Ki-moon - che oggi tutti i Paesi riconoscono che il cambiamento climatico, in particolare, necessita di una risposta globale ed a lungo termine, che sia conforme alle ultime scoperte scientifiche e compatibile con lo sviluppo economico e sociale».

Il segretario dell’Onu ha così voluto porre dei punti fermi sulla polemica innescata da molti Paesi in via di sviluppo per la convocazione del Consiglio di sicurezza dedicato a energia, sicurezza e clima. «Tanto in termini finanziari che per quanto riguarda le vite umane risparmiate e la qualità della vita, i costi della prevenzione dei conflitti sono ben minori che le loro conseguenze» ha detto il segretario generale dell’Onu ed ha ricordato che, secondo l’ultimo rapporto degli esperti dell’Ipcc «il riscaldamento del Pianeta è senza equivoci, il suo impatto è manifesto e non ci sono più dubbi che le attività umane contribuiscono in maniera considerevole. I cambiamenti climatici anticipate non sono solo una preoccupazione ambientale». Ban Ki-moon ha evocato più scenari «allarmanti e non allarmisti», che la comunità internazionale dovrà impegnarsi a prevenire.

La modificazione degli schemi climatici, che causano siccità e inondazioni, con costi economici che, rapportati alla perdita di terre, rischiano di polarizzare e marginalizzare intere comunità.
Le catastrofi naturali che rischiano di accrescere le situazioni di urgenza umanitaria, l’instabilità e la dislocazione sociale.

Le migrazioni causate dai cambiamenti climatici potrebbero rafforzare le tensioni ed i conflitti, soprattutto nelle regioni dove esistono già numerosi profughi e rifugiati. La rarefazione delle risorse di acqua e cibo, potrebbero trasformare una competizione oggi pacifica in violenza.

«Infine – ha osservato Ban Ki-moon – sappiamo già che il carattere limitato dell’accesso all’energia è una causa importante di conflitto. La modificazione del nostro Pianeta rischia di aggravarla».

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