[22/02/2006] Rifiuti

Quattro passi fra i rifiuti della Chinatown toscana

PRATO. Come si governano i rifiuti in una città dove quasi il 10 per cento della popolazione effettiva fa parte della comunità cinese? Il caso di Prato è finito sotto i riflettori di Bica, la Biennale internazionale di comunicazione ambientale promossa da Federambiente e svoltasi a Venezia la scorsa settimana. E’ stato il direttore generale di Asm Sandro Gensini a illustrare aspetti critici e iniziative intraprese dall’azienda per misurarsi con un autentico microcosmo, che produce rifiuti come il resto della collettività pratese e che presenta problematiche specifiche, a cominciare dalla difficoltà di stabilire il numero reale degli occupanti di ciascuna abitazione per calibrare la Tariffa d’igiene ambientale, commisurata sul numero degli abitanti. Si stima che i cinesi presenti a Prato, compresi gli irregolari, arrivino a quota 17 mila, su una popolazione che supera di poco i 180 mila abitanti.

Fra le criticità illustrate da Gensini alla platea di Bica 2006 vi sono quelle relative all’eccessivo conferimento dei rifiuti derivati dalle lavorazioni, al conferimento non corretto rispetto alla raccolta differenziata ed alla necessità di maggiore spazzamento nelle aree di ritrovo e residenza dei cinesi. Da qui le iniziative portate avanti dall’azienda sul fronte della comunicazione, con volantini e pieghevoli in cinese e sensibilizzazione effettuata nelle scuole sull’importanza della raccolta differenziata. L’obiettivo di fondo cui Asm guarda in futuro è giungere ad un miglioramento generale dei comportamenti della comunità cinese nei riguardi dei servizi ambientali, anche attraverso azioni di controllo e di ulteriore sensibilizzazione con l’ausilio di mediatori culturali di nazionalità cinese, riconosciuti dalla popolazione.

Torna all'archivio