[20/04/2007] Energia

Vendesi centrali nucleari galleggianti russe

LIVORNO. La Russia spera di esportare le centrali nucleari galleggianti e di piazzarle tra l’oceano indiano e l’Artide, senza dimenticare le coste atlantiche africane. La prima stazione nucleare galleggiante dovrebbe essere pronta nel 2010, e si pensa di costruirne altre 6. Per il governo russo questo sarebbe il sistema più semplice per fornire energia ad intere regioni di Asia, Africa e America latina che hanno scarsità di combustibili fossili e senza rischiare la proliferazione nucleare e “fastidi” come quelli dell’Iran. I lavori per la costruzione della prima centrale nucleare galleggiante sono già iniziati in una località “segreta” della costa artica russa.

Ma è un segreto di Pulcinella visto che alla costruzione della centrale atomica galleggiante si oppongono con forza gli abitanti della regione di Arkhangelsk e dalla città di Severodvinsk in ci sono già stati quattro incidenti con radiazione liberate nell’impianto di Zvezdochka. L´ associazione ambientalista Etas, appoggiata dal consiglio ambientale di Severidvinsk ha protestato contro inizio della costruzione dell’impianto nucleare con striscioni che dicevano: “siamo per l’energia pulita”, “noi non siamo cavie” “Anche se non abbiamo avuto Chernobyl, stiamo navigando verso di lei”.
La prima centrale atomica offshore sarà chiamata “Academician Lomonosov” dal nome di uno chimico russo del diciottesimo secolo che ha fondato l’università di Mosca.

Alla Rosenergoatom, l´agenzia che si occupa del funzionamento delle centrali nucleari russe e dei progetti dei nuovi impianti starebbero già arrivando richieste di acquisto da molti Paesi, «sarà come ordinare un velivolo – dice entusiasta alla Reuters Yevgeny Velikhov, uno di principali fisici russi - Desiderate una centrale nucleare? Allora ordinatene una». Ma per Ivan Blokov, direttore di Greenpeace Russia «questo è il progetto più pericoloso che sia stato lanciato dal settore atomico in tutto il Mondo. È spaventoso perché questo sta diventando di fatto la realizzazione di una bomba atomica di galleggiante».

Il presidente russo Vladimir Putin nel 2006 ha approvato un grande piano di misure per il miglioramento e la sicurezza dell´industria nucleare russa dall´incidente di Chernobyl, una decisione che pareva aver messo un qualche freno all´appetito atomico del più vasto Paese del Mondo, ma evidentemente i capi dl Cremino vedono nello sviluppo del nucleare l’occasione per aumentare l’influenza politica ed economica su alcune parti del Pianeta. Intanto, il primo ministro Ivanov ha reso noto che è stato realizzato il primo sommergibile nucleare di nuova generazione russo dopo la caduta dell´Unione Sovietica.

Le centrali nucleari galleggianti costeranno 9 miliardi di rubli (352 milioni di dollari) avranno due reattori nucleari ad uranio arricchito ad un massimo del 20% ed una potenza di 70 megawatt, le stazioni offshore dissaleranno anche l´acqua del mare e a chi pone problemi di sicurezza i funzionari russi rispondono che i reattori nucleari, già usati dai rompighiaccio, sono abbastanza robusti da resistere ad un terremoto e che il reattore che alimentava il sommergibile nucleare Kursk, affondato nel 2000 provocando la morte di 118 membri dell’equipaggio, è rimasto intatto malgrado l’esplosione che ne ha causato l’inabissamento.

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