[20/04/2007] Parchi

Verso la conferenza nazionale dei parchi

PISA. ‘La Nuova ecologia’ di aprile ha dedicato un Dossier ai parchi in cui sono raccolti diversi e autorevoli contributi. Sempre per iniziativa di legambiente a Park life il 22 si terrà a Roma un dibattito sulla prossima conferenza nazionale dei parchi. Vorrei partire da qui facendo mia l’espressione di Luigi Boitani che non nasconde la sua ‘trepidazione’ verso un appuntamento del genere se non saranno e alla svelta chiariti prima diversi aspetti. Lo stesso Boitani cita al riguardo il piano nazionale sulla biodiversità che da troppo tempo è in attesa di approvazione il che evidentemente non giova all’impegno degli stessi parchi chiamati anche in sede comunitaria a rendere sempre più incisiva l’iniziativa delle istituzioni su questo punto.

Anche sulla opportunità di mettere mano a qualche aggiustamento della legge 394 tornano perplessità niente affatto nuove e che non riguardano tanto il riconoscimento di una qualche ‘manutenzione’ quanto il timore che possa esserne modificato l’impianto generale come sottolinea giustamente Matteo Fusilli. Preoccupazione più che giustificata se si attribuisce a carenze della legge – tanto per fare un esempio di estrema attualità - la pessima gestione delle aree protette marine vere cenerentole di un sistema che stenta fortemente a decollare.

Che la causa di questa pessima politica possa essere ricondotta –come nel Dossier scrivono Venneri ed altri - a norme da rivedere è assolutamente infondato, anzi pretestuoso. Ecco perché appare più che giusticata la trepidazione di Boitani. Se si vuole fare una conferenza nazionale che non sia una passarella o una mera ripetizione sotto insegne diverse della conferenza di Torino serve che questa terza puntata – come scrive Ielardi nella presentazione del Dossier - tenga conto di tutta una serie di inghippi che hanno finora frenato Ape, Alpi, Coste per richiamare i progetti più noti. Il tutto tenendo conto che anche in una serie di regioni si stanno discutendo o ridiscutendo leggi anche rodatissime al pari della 394. Discussione all’odg anche in Toscana specie dopo le note vicende di Montichiello e dintorni.

Se dunque si andrà ad una nuova conferenza si dovrà prima fare verifiche su una serie di questioni e in diversi ambiti territoriali anche interregionali dove operano importantissimi parchi che impegnino tutto il sistema istituzionale, Parlamento compreso. Le commissioni ambiente di Camera e Senato non possono certo limitarsi a esprimere pareri sui presidenti dei parchi nazionale o fare qualche conto in tasca ai parchi nazionali.

C’è bisogno di molto di più rispetto alla passata legislatura perché solo così anche il discorso sulla legge quadro e le sue eventuali modifiche potranno trovaro quelle ‘giustificazioni’ che non possono e debbono costituire una sorta di rivincita nei confronti delle decisioni del 91. Dopo 16 anni non si torna alla partenza come nel gioco dell’oca. Non è pensabile una nuova conferenza che – tanto per fare un altro esempio - non coinvolga la Conferenza stato, regioni, autonomie.

Anche la Toscana farebbe bene a prepararsi a questo appuntamento rendendo più chiari gli obiettivi e la stretegia dei suoi parchi e della sue normative.

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