[23/04/2007] Acqua

Siccità, Pecoraro Scanio chiederà lo ´stato di crisi´

LIVORNO. Si è tenuto stamani al Ministero dello Sviluppo Economico il terzo incontro del tavolo tecnico istituito per fronteggiare la criticità del settore elettrico per l’estate 2007. Al centro dei lavori, l’attività di monitoraggio di quanto fatto finora per affrontare l’emergenza. Durante l’incontro sono stati aggiornati gli obiettivi di invaso del bacino idrografico del fiume Po, anche alla luce delle previsioni di precipitazioni – nei prossimi tre mesi - in linea con la media dello scorso anno e di un incremento della temperatura di circa un grado rispetto alla media degli altri anni.

Presenti all’incontro tecnico dirigenti e rappresentanti del Ministero dello Sviluppo economico e del Ministero dell’Ambiente, di Terna, della Protezione Civile, dell’Autorità per l’Energia elettrica e il Gas, delle Regioni maggiormente interessate e dell’Autorità bacino Po. Il prossimo tavolo si terrà il prossimo 7 maggio.

Da quanto è dato sapere non c´é ancora la dichiarazione di stato di emergenza. I presenti hanno però convenuto che sia necessario definire un programma da subito operativo. Perché le previsioni per i prossimi mesi non consentono di recuperare il deficit idrico accumulato in autunno e in inverno e, dunque, il problema della siccità è ormai una realtà.

Si parla di rilasci controllati di acqua, sia dai grandi laghi sia dagli invasi alpini, in modo da consentire di ripristinare soprattutto il livello del Po. Quanto al rischio black out, sempre secondo quanto si è appreso, gli esperti stanno già studiando le misure necessarie per impedire che un eccessivo utilizzo di energia faccia saltare l´intera rete. Allo studio ci sono due misure: una interna, il distacco delle utenze industriali cosiddette ´interrompibili´ e una esterna, l´acquisto di una maggiore quantità di energia dall´estero.

Sulla questione è intervenuto anche il ministro dell’ambiente Alfondo Pecoraro Scanio che ha detto: «L´emergenza siccità va affrontata senza indugi e con razionalità. Il primo passo, vista la situazione e i problemi per l´ambiente, l´agricoltura e l´ energia, è dichiarare lo stato di crisi, che domani chiederò nel corso del Consiglio dei Ministri. Lo stato d´emergenza, però – ha aggiunto - non basta. Servono interventi strutturali. In particolare è necessario varare un piano antisprechi e avviare l´ammodernamento della rete idrica italiana, che disperde una quantità inaccettabile delle risorse a causa della propria fatiscenza».

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