[24/04/2007] Acqua

La regione Sicilia dice no all’impianto da sci nel parco

ROMA - «Proprio quello che è successo per il parco nazionale dello Stelvio, con la condanna del nostro Paese in sede UE, rischiava di accadere sulle Madonie, - racconta Angelo Dimarca vicepresidente di legambiente Sicilia - dove l´ente Parco ha presentato una scandalosa proposta per declassare il bosco di faggi della Mufara da zona A e B di riserva a zona C turistica per consentire la realizzazione di un faraonico ed anacronistico progetto di potenziamento degli impianti sciistici e di risalita proposto dall´assessore al turismo della provincia di Palermo».

E’ abbastanza strano che, mentre si lancia l’allarme per la mancanza di neve sugli Appennini e mentre gli organismi internazionali dicono che i cambiamenti climatici spingeranno le piste da sci sempre più in alto e sempre più a nord, si continuino a progettare e realizzare nuovi impianti ed ampliamenti sull’intera dorsale appenninica ed addirittura in Sicilia.

Nei giorni scorsi la norma che avrebbe consentito «lo scempio di Piano Battaglia» prevedendo l´ampliamento sino a 60 metri di larghezza delle piste di sci all´interno della faggeta della Mufara e la realizzazione di un impianto da competizione per lo sci da fondo nella zona della Battaglietta, è stato bocciato grazie all´intervento di alcuni deputati e dell´assessore regionale all’ambiente.

«Una grande vittoria degli ambientalisti, sullo Stelvio come sulle Madonne – dice Dimarca - Bisogna vigilare ora perché ciò che non è stato consentito in via legislativa, non venga realizzato in via amministrativa, con modifiche al decreto di perimetrazione e regolamentazione del parco».

L´ipotesi di ampliamento della zona turistica è stata proposta dallo stesso ente parco e bocciata dal Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale (organo di consulenza scientifica dell´assessorato regionale all’ambiente). Nei giorni scorsi Legambiente ed altre associazioni avevano chiesto le dimissioni del presidente dell´ente parco, «chiederemo - conclude Dimarca - anche alla Procura della Repubblica ed alla Corte dei Conti, così come accaduto sullo Stelvio dove sono in corso indagini penali e un procedimento per danno erariale, di vigilare per garantire la tutela di Piano Battaglia e della faggeta della Mufara, che è un Sito di importanza comunitaria ed una Zona di protezione speciale, anche perché dal parco è stata proposta una riperimetrazione per la creazione di una zona C turistica su un´area molto vasta e di gran lunga più ampia rispetto a quella interessata dagli impianti sciistici esistenti».

(Nella foto lo skilift di Mufara)

Torna all'archivio