[26/04/2007] Energia

Finanziamenti per le rinnovabili dalle banche di credito cooperativo

LIVORNO. Oggi cade il ventunesimo anniversario dell’incidente al reattore nucleare di Cernobyl, in Ucraina. L’evento più grave che sia mai accaduto nella storia nel nucleare civile e che continua a rappresentare un problema quotidiano per i milioni di persone che tra Bielorussia (che ha subito oltre il 70% del fallout radioattivo), Ucraina e Russia, vivono tuttora in aree contaminate.
Un evento purtroppo rimosso, prima ancora che i danni siano stati sanati e quando ancora il sarcofago che copre i resti del reattore esploso, non è stato messo in sicurezza.
Ma proprio verso il nucleare sembrano guardare in molti per poter arginare al problema del surriscaldamento del pianeta, con la possibilità di produrre energia elettrica senza avere emissioni di anidride carbonica.

Non così la pensa Legambiente che nel cammino per l’implementazione delle energie rinnovabili ha trovato un alleato di spicco e di sostanza. L’associazione ambientalista ha siglato infatti oggi con Federcasse (l’associazione di rappresentanza delle 438 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali italiane con oltre 3.750 sportelli su tutto il territorio nazionale) “accordo quadro” che ha come obiettivo la diffusione di fonti di energia rinnovabile attraverso l’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato.

Ed ha scelto –non a caso- proprio il giorno del ventunesimo anniversario di Chernobyl, per presentarlo alla stampa.
L’accordo consente di incentivare (grazie all’intervento finanziario delle BCC) la diffusione e la realizzazione di sistemi e tecnologie attinenti alla produzione di energia da fonti rinnovabili (impianti solari, fotovoltaici, eolici, mini idroelettrico, biomasse e mini-cogenerazione), rendendo l’energia pulita una possibilità alla portata di tutti.
Destinatari dei finanziamenti sono i privati cittadini, imprese ed enti pubblici che hanno l’opportunità di migliorare l’efficienza energetica nei propri locali o di diventare, essi stessi, produttori di energia pulita.

Ma perché un banca dovrebbe affiancare una associazione ambientalista su questa strada? Lo ha spiegato sottolineato Alessandro Auzzi, presidente di Federcasse: «Le banche di credito cooperativo scelgono una nuova forma per concretizzare il proprio impegno statutario nella costruzione di uno sviluppo dei territori durevole e responsabile. Si tratta di finanziamenti che incentivano le buone pratiche di privati ed imprese per un forte ed incisivo impulso alla diffusione delle fonti energetiche rinnovabili».

Quindi una prospettiva di profitto in un percorso di sviluppo durevole ed ecologicamente sostenibile.

«Attraverso l’agevolazione dell’accesso al credito – ha continuato Auzzi - i cittadini, le imprese, gli enti avranno la possibilità di adottare forme concrete di risparmio energetico, potendo scegliere tra interventi di minore impatto ed altri di maggiore portata. Una serie di azioni che riteniamo strategiche per garantire a livello dei singoli territori una migliore qualità di vita, per la loro capacità di generare occupazione e per affrancarci progressivamente dalla dipendenza di fonti energetiche a forte impatto ambientale».

Evidenti invece le motivazioni di Legambiente, come ha sottolineato il suo direttore generale Francesco Ferrante:
«Lo sviluppo delle energie rinnovabili, alla luce dei cambiamenti climatici già in atto, è diventato per il nostro Paese una priorità. Perché questo avvenga è necessario che cittadini e aziende non restino intrappolati nella rete della burocrazia che regolamenta il settore e siano invogliati a investire nelle fonti pulite. Con questi obiettivi è nato in Maremma il Centro nazionale per le fonti rinnovabili di Legambiente e in questa direzione va anche l’accordo siglato con Federcasse. La recente approvazione del decreto sul solare fotovoltaico e i finanziamenti a tasso agevolato offerti dalle BCC con questa convenzione permetteranno a chi vorrà realizzare un impianto, di affrontare l’investimento iniziale con più facilità».

La convenzione – che ha validità triennale e che sarà riprodotta a livello locale mediante accordi diretti tra le singole Bcc e le strutture territoriali di Legambiente (alcuni accordi regionali già sono stati sottoscritti in Toscana, Marche e Campania) - impegna quest’ultima a sostenerne la diffusione e la promozione presso le istituzioni e i consumatori, nonché ad offrire il proprio know how anche nella fase di assistenza tecnica relativa all’analisi dei finanziamenti richiesti.

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