[26/04/2007] Trasporti

Il Parlamento Europeo approva il nuovo pacchetto sulla sicurezza marittima

BRUXELLES. Nel 2005, la Commissione Ue aveva adottato il pacchetto Erika III, sette proposte legislative con due temi principali: migliore prevenzione degli incidenti e dell’inquinamento e più efficiente trattamento delle conseguenze degli incidenti. Il Parlamento Ue si era già espresso su due proposte, ieri ha esaminato le altre cinque.

La prima proposta esaminata riguarda la responsabilità dei vettori e risarcimento dei danni riguardanti il trasporto via mare dei passeggeri e del loro bagaglio, introducendo l´assicurazione obbligatoria a copertura dei passeggeri che viaggiano in nave e aumentando i limiti di responsabilità e facilitando i risarcimenti.

La Commissione Ue ha proposto una modifica la direttiva 2002/59/CE, prevedendo l’inasprimento della politica in materia di accoglienza di navi in pericolo e alla designazione da parte degli Stati membri di un´autorità indipendente e competente in materia di accoglienza di navi in pericolo. Sono compresi anche provvedimenti da adottare in caso di deriva dei ghiacci, il trattamento per le navi non assicurate e il SafeSeaNet, un sistema europeo per lo scambio di informazioni marittime, l´utilizzo obbligatorio del sistema di identificazione automatica (Ais) per i pescherecci di lunghezza superiore ai 24 metri e non, come proposto dalla Commissione, a quelle lunghe più di 15 metri e l´inasprimento dell´obbligo di informazione da parte dei caricatori.

Alcuni emendamenti presentati mirano a «sottrarre agli Stati membri l´ampio margine di manovra previsto dalla proposta riguardo all´autorità competente in materia di accoglienza delle navi in pericolo» e gli eurodeputati chiedono disposizioni più precise riguardanti i compiti e la libertà di manovra dell’autorità che avrà il potere «di prendere decisioni autonome sull´accoglienza di navi in pericolo con riferimento alla protezione delle vite umane, la protezione del litorale e dell´ambiente marino, la sicurezza della navigazione e il contenimento dei danni economici». Un altro emendamento, chiarisce che la mancanza di assicurazione o di garanzie finanziarie «non esime uno Stato membro dall´obbligo di prestare assistenza a una nave in pericolo e di accoglierla in un luogo di rifugio qualora ciò permetta di limitare i rischi per l´equipaggio e l´ambiente». Per i deputati, i porti che accolgono una nave in pericolo «devono poter contare su un sollecito risarcimento delle spese sostenute e degli eventuali danni connessi all´operazione» e gli Stati membri sono sollecitati a ratificare le convenzioni internazionali sui rimborsi.

Per consentire ai pescherecci di dotarsi dell´Ais, è stata chiesta una partecipazione comunitaria alle spese del 90%. Alcuni emendamenti chiedono di obbligare le navi che effettuano viaggi internazionali a dotarsi di sistemi globali di identificazione e tracciamento a lungo raggio delle navi (Lrt), controllato, entro il 2008, da un centro europeo per il trattamento dei dati che dovrà far parte del sistema europeo di informazione e scambio dati SafeSeaNet, operativo 24 ore su 24, per trasmettere immediatamente all´autorità competente le informazioni riguardanti navi e merci pericolose o inquinanti che si trovano a bordo, anche se questo «non implica che gli Stati membri possano chiedere sistematicamente informazioni sulle navi e il loro carico per fini diversi dalla sicurezza marittima, la prevenzione o la protezione dell´ambiente marino».

Per quanto riguarda l’ispezione delle navi che fanno scalo nell’Ue, si chiede un numero maggiore di controlli sulle navi considerate a rischio, stabilendo un profilo di rischio in base alla combinazione di precisi parametri. Sono inoltre previste nuove disposizioni per il rifiuto di accesso nei porti comunitari e si propone l´istituzione di una lista nera delle compagnie navali.

Il Parlamento Europeo mira a riformare il sistema di riconoscimento delle società di classificazione che ispezionano le navi e rilasciano i certificati e propone «il rafforzamento dei sistemi di controllo degli organismi riconosciuti, l´unificazione dell´attuale doppio sistema di riconoscimento ordinario e limitato, la semplificazione e il miglioramento della struttura dei criteri comunitari di riconoscimento, la riforma del sistema delle sanzioni e, infine, il chiarimento dell’ambito di applicazione». Alcuni emendamenti propongono di istituire un comitato di valutazione indipendente, al posto dell’ “organo comune" proposto dalla Commissione Ue, per «regolamentare e valutare i sistemi di gestione della qualità degli organismi riconosciuti, certificare i sistemi di qualità degli organismi riconosciuti e elaborare interpretazioni vincolanti degli standard di gestione della qualità riconosciuti a livello internazionale».

La Commissione europea propone una direttiva sulle inchieste di natura tecnica per «stabilire le circostanze e ricercare le cause dei sinistri marittimi per trarne tutti gli insegnamenti possibili per migliorare la sicurezza», introducendo nel diritto comunitario l´obbligo per gli Stati membri di svolgere inchieste tecniche sugli incidenti marittimi e uno statuto per le indagini tecniche nel settore, con organismi specializzati e dando agli inquirenti tecnici poteri d’inchiesta presso terzi. L’altro obiettivo è quello di salvaguardare le prove e di regolare le procedure per proteggere, salvaguardare e redigere le relazioni d’inchiesta e garantire lo scambio di esperienze.

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