[27/04/2007] Rifiuti

Il Conai raggiunge gli obiettivi con 2 anni d´anticipo

MILANO. Bilancio in chiaroscuro per il Conai, il consorzio nazionale per la gestione degli imballaggi che si appresta a festeggiare i dieci anni di attività. A fronte di risultati molto positivi sul riciclo degli imballaggi, che fanno registrare un +55% sull’immesso al consumo, con due anni di anticipo rispetto agli obiettivi fissati dall’Unione Europea, il bilancio economico si è infatti chiuso nel 2006 con una perdita di circa 53,8 milioni di euro a fronte di entrate di 310,8 milioni di euro (tra contributi ambientali e vendita materiali).

Secondo quanto è emerso dai dati preliminari, presentati ufficialmente martedì scorso dai vertici del Consorzio, rispetto ad una produzione nazionale di oltre 12 milioni di tonnellate di imballaggi, il recupero complessivo nel 2006 è stato superiore agli 8 milioni di tonnellate (8.080.000), di cui il riciclo è pari a 6,8 milioni di tonnellate. Il recupero energetico è stato, invece, quasi di 1.300.000 tonnellate, il 10,4% del totale.

Positivo anche il bilancio riguardo anche il riciclo dei materiali che provengono da raccolta differenziata urbana, che nel 2002 rappresentava il 28% del totale, mentre nel 2006 si attesta al 42%, con un incremento dei quantitativi raccolti in convenzione Anci-Conai dai Consorzi di filiera del 90%.
Dall’anno di nascita del Consorzio, ossia dal 1998, al 2006 le quantità recuperate sono passate da 3.571.000 tonnellate a 8.080.000 tonnellate, con un aumento del 126%.

«Non mi piace fare trionfalismi – ha dichiarato Roberto De Santis, presidente del Conai – però il nostro è un esempio significativo di come il sistema delle imprese possa efficacemente conseguire obiettivi ambientali a costi tra i più bassi d’Europa e, contemporaneamente, favorire lo sviluppo di attività industriali a forte contenuto di innovazione di processo e di prodotto».

Per quanto riguarda i conti economici in rosso De Santis ha detto invece che si tratta di una situazione «in qualche modo fisiologica» dato che «i contributi ambientali nei dieci anni di attività sono stati praticamente piatti o in lieve crescita, mentre le iniziative sono aumentate e così prima abbiamo usato le riserve ma poi le riserve sono finite».

«Per questo motivo – ha aggiunto il presidente del Conai - sono raddoppiati i contributi di carta e vetro, poi seguirà la plastica».
Ma i problemi seri anche per il settore del recupero imballaggi guidato dal consorzio, sono ancora quelli legati alla situazione del Mezzogiorno dove i problemi dell’emergenza fanno rimanere il sistema di gestione in stallo. «Registriamo difficoltà con le autorità, deficit organizzativi e di assunzione di responsabilità nelle amministrazioni comunali. Non è solo un problema di risorse economiche». Ha dichiarato de Santis sottolinenando il fatto che per questi motivi «nonostante la responsabilità non sia nostra, ci siamo trasformati in un’agenzia di promozione che prevede anche incentivi a progetti».

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