[03/05/2007] Comunicati

Ecologia è economia, anche per i Verdi

LIVORNO. «Il vero nocciolo della questione è che da Genova uscirà un patto per il clima sottoscritto da Verdi, imprenditori, associazioni degli artigiani e grandi industriali italiani. Insieme a scienziati, che insieme a climatologi ed economisti disegneranno il nuovo approccio finanziario necessario per la riconversione ecologica del paese». Con queste parole Fabio Roggiolani (Nella foto), consigliere regionale toscano dei Verdi descrive la conferenza nazionale indetta dal partito di Alfonso Pecoraro Scanio, chiamato in programma domani e sabato a Genova.

Per i Verdi sarà sicuramente un evento importante: «Il partito resterà ancorato alla conflittualità legata ai movimenti e quello straordinario spunto nato a Porto Alegre con i primi imprenditori ecologici – prosegue Roggiolani - . Ora il partito tenta di saldarsi con le esigenze di competitività di una parte consistente del mondo imprenditoriale, che fino ad oggi è stato colpito duramente dall’esplosione del prezzo delle risorse, delle materie prime. E che oggi grazie anche ai Verdi che hanno bloccato il nucleare e limitato il carbone, vede nel conto energia reali possibilità di sviluppo di una nuova economia italiana incentrata sull’ecologia».

Alla conferenza di Genova saranno presentate le best practices Verdi, poi i prodotti imprenditoriali e infine la mostra sul capitalismo naturale, con tutti gli impianti, le tecnologie i prodotti utili alla riconversione ecologica dell’economia.

«Un ruolo importante lo avrà anche il sindacato – spiega Fabio Roggiolani – che presenterà il proprio patto per la sostenibilità, dove quindi anche il mondo operaio si interroga non soltanto sull’eticità della propria produzione, ma sulla stessa sostenibilità ambientale del proprio lavoro».

Scorrendo l’elenco dei relatori, sembra però di notare un paio di assenze piuttosto vistose: le associazioni ambientaliste sono quasi nascoste, e due sigle come Legambiente e greenpeace proprio non ci sono.

«Non c’è nulla di personale – assicura il consigliere dei Verdi – quando abbiamo steso il programma avevamo pensato di far intervenire solo Marcon di Sbilanciamoci a nome di tutto il mondo dell’associazionismo, poi visto il nostro lavoro sull’impronta ecologica abbiamo inserito all’ultimo anche Lenzi del Wwf che ha lavorato molto sul tema. Mi fa piacere precisare questa cosa perché assolutamente il nostro dialogo con Greenpeace e Legambiente resta saldo. Chi invece manca davvero è tutto il mondo legato ad Enel ed Eni che non vogliono rinnovarsi e dei quali noi Verdi rifiutiamo continuamente le avances, perché loro sono i primi grandi responsabili del ritardo di tutti gli italiani verso le fonti rinnovabili. E poi ora sarebbe davvero impossibile dialogare con Enel quando sta acquistando vetusti e pericolosissimi reattori nucleari nell’Europa dell’Est.

Mentre a Genova i Verdi lanceranno il Patto per il clima, a Roma nasceranno gli Eco-dem, con l’obiettivo di rappresentare la questione ambientale nella politica del Partito democratico. «Faccio tanti auguri agli Eco-dem – conclude Roggiolani – affinché riescano a cambiare il partito democratico, anche se purtroppo mi pare che finora il nascente Pd abbia cambiato loro, basta vedere quello che accade quotidianamente in Toscana, oppure le scelte che vengono fatte sul carbone. Per quanto riguarda un ipotetico futuro scenario di due sole grosse aggregazioni nel centrosinistra è chiaro che i Verdi starebbero nella sinistra, ma noi dialogheremo eventualmente con chi sarà ecologista non solo nei programmi ma anche nei simboli, perché non ci sentiremmo certo rappresentati da un partito che si rifaccia solo al concetto di sinistra. Gli esempi non mancano, ricordo solo la grande esperienza del partito verde-socialista catalano».

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