[03/05/2007] Comunicati

Padre Gaglianone su Chiesa e cambiamenti climatici

LIVORNO. «I cambiamenti climatici ci sono e l’uomo deve affrontarli cambiando i propri stili di vita. La centralità dell’uomo e del bene comune sono i capisaldi. Se si perdono a pagarne le conseguenze saranno le generazioni future». Parola di Padre Renato Gaglianone, consigliere ecclesiastico nazionale della Col diretti con il quale abbiamo parlato dell’incontro su Ícambiamenti climatici e sviluppo», al quale ha partecipato, promosso dal Pontificio consiglio della giustizia e delle pace.

Quali sono state le conclusioni del convegno?
«Come tutti convegni è stata più che altro l’occasione di mettere a confronto le idee. In particolare sul come raffrontarsi sul cambio climatico che è in atto e che nessuno può negare. All’inizio del dibattito c’era il rischio che ci si limitasse a parlare sulla validità scientifica della scienza esatta di Zichichi e quella non troppo esatta della commissione Onu. Poi, invece la cosa è stata superata».

Come?
«Il problema non era stabilire questa differenza, ma siccome i cambiamenti climatici sono in atto, capire come agire. In pratica c’era la tentazione di riportare tutto a catastrofisti e non catastrofisti, ma alla fine le posizioni sono state propositive e si è parlato di come bisogna rimboccarsi le maniche e cambiare gli stili di vita per affrontare la situazione».

Claudio Rafanelli (Cnr) ci ha detto che l’uomo è solo in piccola parte responsabile dei cambiamenti climatici. Lei cosa ne pensa?
«Non è importante quanto lo è: se di più o di meno. Il problema lo ripeto c’è e va affrontato attraverso il cambio degli stili di vita. Il correre dell’uomo più di quanto la natura riesce a rigenersi ha prodotto quello che ha prodotto e vediamo davanti a noi. E la chiesa sta facendo secondo me un buon lavoro attraverso il consiglio ecumenico delle chiese. Attraverso quindi la possibilità di aprire un discorso tra le religioni mondiali. Questa è stata la cosa interessante che è emersa».

Cambiare gli stili di vita è importante, ma per dare una risposta concreta – non solo ai cambiamenti climatici - è necessario anche riorientare l’economia secondo il criterio direttore della sostenibilità.
«Certo, riorientare l’economia è fondamentale. L’uomo è al centro economia, esercita l’economia che deve essere al servizio dell’uomo e non di se stessa. La centralità dell’uomo e del bene comune sono i capisaldi. Se si perdono a pagarne le conseguenze saranno le generazioni future».

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