[03/05/2007] Comunicati

Sostenibilità: come si misura il bello e il brutto?

LIVORNO. Un concorso di fotografia che ha per oggetto gli ecomostri è pubblicizzato sul sito ufficiale di Pecoraro Scanio. Il concorso è organizzato dall’associazione Nonsolopuntaperotti, ideato dal consigliere regionale della Lombardia Marcello Saponaro e vuole premiare le migliori fotografie dei peggiori ecomostri lombardi, scattate per mezzo di telefoni cellulari.

Ma l’ecomostro che cos’è? Esiste una definizione univoca di tale fenomeno?
Se stiamo al regolamento del concorso l’ecomostro dovrebbe essere quel manufatto, quell’edificio e quella costruzione fatta dall’uomo particolarmente brutta o invasiva non integrata con il paesaggio circostante soprattutto se è di particolare pregio naturalistico, paesaggistico, storico e culturale.

Questo è l’oggetto del concorso ed il soggetto della foto, ma è una definizione univoca di ecomostro? Ammettendo che lo sia come la mettiamo con l’elemento definito “brutto” o del “invasivo”: se il bello e il brutto sono frutto di gusti personali e individuali è possibile, allora, arrivare a premiare una fotografia che ha per oggetto il fantomatico ecomostro?

Un’altra questione che lascia perplessi è lo strumento scelto per fare le foto: il telefono cellulare.

L’utilizzo di questa tecnologia ormai di uso comune è possibile grazie ad una serie di antenne sparse per tutto il territorio che formando il campo magnatetico ci permettono di telefonare.

Le antenne proprio belle non sono e di solito non sono neanche molto in armonia con l’ambiente che le ospita. Allora anche questo è un ecomostro? Per non contare la miriade di studi relativi alla possibile nocività delle onde elettromagnetiche emesse dalle antenne. Dunque brutte e probabilmente anche dannose per la salute dell’uomo, ma utili a rispondere (e promuovere) ad una domanda di mercato.

Ed ancora viene spontaneo allora chiedersi: le centrali eoliche sono un ecomostro nonostante siano tecnologie volte alla produzione di energia rinnovabile finalizzate ad uno sviluppo sostenibile? Delle volte le pale vengono messe in luoghi molto belli ed incontaminati ma strategici e funzionali per il funzionamento dell’impianto. Allora possiamo dire che sono degli ecomostri e dunque meritevoli di essere demoliti o abbattuti solo perché brutti, ma utili e sostenibili? Ma c´è anche, come no? chi le considera belle (le pale) e pensano che siano un arricchimento del paesaggio.

Sarà, comunque compito della giuria valutare il brutto ed il bello e in un certo senso stabilirne anche i parametri. La composizione “multicolore” della stessa giuria non può essere che un pregio dato il carattere di trasversalità delle tematiche ambientali. L’ambiente è una questione che non può essere circoscritta ad un unico settore proprio perché investe molteplici campi come quello dell’economia e del sociale. Del resto sulla terra ci abitiamo tutti.

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