[07/05/2007] Acqua

Arezzo, botta e risposta su Nuove acque tra Fi e Ds

AREZZO. Botta e risposta tra Forza Italia e Ds sulla querelle di Nuove acque (la società di gestione del servizio idrico nell’Ato aretino) che è stata discussa in Consiglio comunale. «La cosa preoccupante, totalmente sottaciuta, della vicenda che ha portato alla creazione di Aato 4 e Nuove Acque, oltre al problema dei costi idrici sostenuti dagli aretini, è che si tratta di un’evidente operazione di un gruppo di potere politico il cui vero interesse non è stato il servizio, quindi il cittadino - commentano i consiglieri di Forza Italia Stefano Baldi e Giuseppe Matteucci - questo carrozzone burocratico, inavvicinabile e incontrollabile, ha dato vita a una serie di record negativi, dalle oltre tremila interruzioni del servizio alle bollette più care d’Italia. Dobbiamo ringraziare la sinistra affarista aretina e la sua privatizzazione, da sempre sventolata con orgoglio e alla quale si aggrappa ancora oggi dopo i segnali evidenti di fallimento».

Forza Italia richiede una revisione politica dell’intera vicenda e il coinvolgimento dei cittadini attraverso lo strumento democratico del referendum. «Siamo sicuri che, se interpellata, la comunità aretina esprimerebbe un sentimento popolare senza ideologismi e schematismi partitici. Compito delle amministrazioni pubbliche è vigilare la corretta gestione dei servizi da parte del privato che a sua volta deve garantire massima qualità e massima convenienza per i cittadini secondo un preciso regolamento etico» concludono Baldi e Matteucci.

La risposta della maggioranza arriva attraverso le parole del consigliere Ds Luigi Polli: «La polemica su Nuove Acque ha assunto, ormai da troppo tempo, toni ideologici e politici che ben poco hanno a che fare con la concreta difesa degli interessi dei cittadini: sia in termini di costo che di qualità del servizio». Polli poi ricorda come «l’esperienza avviata nel 1999 non è stata di “privatizzazione” del servizio: gli enti pubblici hanno la maggioranza assoluta del soggetto gestore, cioè Nuove Acque Spa e rappresentano la totale dell’ente di programmazione, cioè dell’Aato 4. Gli impianti erano, sono e rimarranno di proprietà dei comuni ai quali Nuove Acque continua annualmente a pagare un canone che non ha nulla di simbolico».

Il consigliere Ds ricordando che l’esperienza aretina è stata pilota in Italia, ammette che ciò ha comportato notevoli problemi ma evidenzia anche i successi ottenuti «la mole di investimenti ha determinato maggiore regolarità nell’erogazione, migliore qualità dell’acqua che giunge ai rubinetti, migliore qualità dell’ambiente grazie ai depuratori realizzati. 90 milioni di euro di investimenti potevano e possono essere garantiti solo così: chi vuole qualità del servizio e tariffe simboliche, dovrebbe anche comunicare in quale modo sia possibile realizzare questo miracolo. Senza dimenticare che a questi investimenti se ne aggiungeranno altri, per 115 milioni di euro, nei prossimi anni.Questo, ovviamente, non vuol dire che non si debba verificare con attenzione il lavoro di Nuove Acque- continua Polli- per tentare di abbassare, quanto più possibile, le tariffe soprattutto in relazione alle utenze economicamente più disagiate».

Il consigliere Ds pone poi uno sguardo a quanto sta emergendo nel panorama nazionale e conclude «in relazione all’orientamento nazionale dell’Unione, siamo ovviamente disponibili a verificare il possibile passaggio della gestione del ciclo idrico ad un soggetto interamente pubblico. Ma questa scelta non è e non potrà essere di carattere ideologico ma dovrà rispondere a criteri economici e funzionali che rispondano pienamente alle esigenze ed ai diritti dei cittadini».

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