[08/05/2007] Energia
ROMA. Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, pur comprendendo le preoccupazioni delle associazioni e di parte del mondo politico locale (di cui parliamo in un altro pezzo del giornale), spiega attraverso il proprio sito internet che «in forza della delibera della Giunta della Regione Piemonte sul trasferimento delle due tonnellate di combustibile irraggiato ospitato nella piscina dell’impianto Eurex di Saluggia nel vicino deposito di Avogadro si è avuto un’accelerazione sui tempi del trasferimento stesso».
«Infatti – prosegue - , nell’agosto del 2006 la nuova amministrazione dell’Apat, da pochi giorni insediatasi, preso atto delle perdite della piscina dell’impianto Eurex di Salluggia (Vercelli), richiese formalmente alla Sogin, gestore dell’impianto, la definizione di un piano di interventi finalizzati a risolvere definitivamente il problema. Il piano presentato dalla Sogin prevedeva lo svuotamento e la bonifica della piscina, attività che richiede il preventivo allontanamento delle due tonnellate di combustibile irraggiato in essa allocate».
«Nel frattempo – sostiene sempre il Ministero - le analisi condotte dall’Arpa Piemonte evidenziano l’espandersi del fenomeno di contaminazione radioattiva al di fuori del sito, che rende ancor più urgente l’inizio delle operazioni di bonifica. Il 10 Aprile scorso, la Giunta Regionale del Piemonte ha dato il suo avviso favorevole al piano di emergenza per il trasporto predisposto dalla Prefettura di Vercelli, dove il deposito di Avogadro è espressamente previsto quale destinazione dello stesso. Su quella soluzione si è espresso inoltre positivamente anche il dipartimento della protezione civile, sollecitando una rapida soluzione».
«L’Apat considera il sito di Avogadro assolutamente provvisorio – continua - e non adatto allo stoccaggio a lungo termine delle scorie. Il combustibile irraggiato proveniente dall’impianto Eurex potrà permanere presso il deposito di Avogadro per un periodo massimo di tre anni, al termine del quale dovrà essere allontanato insieme a quello, in quantità maggiore, già presente nel deposito stesso».
«Il Ministero dell’Ambiente – conclude - assicura che l’Apat, che ha già svolto un prezioso lavoro nella gestione di questa delicata situazione, eserciterà la propria vigilanza sul mantenimento delle condizioni di sicurezza durante il trasporto e la successiva fase di deposito e sul rispetto dei programmi temporali per il definitivo svuotamento del sito di Avogadro».