[10/05/2007] Comunicati

Cambiamenti climatici e governance globale: qualcosa (poco) si muove!

LIVORNO. Si chiama Uneo ed è una nuova agenzia dell´Onu incaricata di occuparsi dell´emergenza clima che, secondo Alfonso Pecoraro Scanio (Nella foto), potrebbe tenere a battesimo proprio l’Italia. Il ministro dell’ambiente lo ha chiesto al presidente del Consiglio Romano Prodi invitandolo a lavorare fin da ora perché la presidenza italiana del G8 ne segni l’atto di nascita nel 2009.

Sembra ormai tema chiaro a tutti, dunque, la necessità impellente di una governance mondiale per affrontare i cambiamenti climatici e non solo. Che possa essere questa nuova agenzia lo strumento giusto per arrivare a questo obiettivo saranno i fatti a dimostrarlo, ma di certo l’iniziativa va nella direzione giusta. Anche se per ora vi hanno aderito solo una cinquantina di Paesi e la Commissione europea. L’iter che seguirà la nascita dell’agenzia va dall´Assemblea generale dell´Onu voluta dal segretario generale Ban Ki-mon per la fine di settembre, alla riunione annuale dei ministri dell´ambiente in dicembre a Bali che potrebbe lanciare un negoziato in vista di un Kyoto 2.

Pecoraro Scanio ha ricordato anche che il 12 e 13 settembre si terrà in Italia una conferenza nazionale sul cambiamento climatico con la partecipazione di esperti internazionali per prendere atto dei passi fatti finora in Italia per lanciare una ´Alleanza per il clima´ tesa a catalizzare l´azione nei settori indicati nei rapporti dell´Iccp sul fronte dell´energia, dei trasporti e dell´abitazione. Tutto questo si sta muovendo, ha osservato il ministro, perché il 2007 è stato in fatto di clima ´´l´anno della svolta´´: il cambiamento climatico è emerso con chiarezza come ´´la prima emergenza politica del pianeta´´, riconosciuta dallo stesso Ban ma anche dal nuovo presidente francese Nicolas Sarkozy.

«Ho fanno molti incontri bilaterali – spiega il ministro sul suo sito internet - e ho visto, tra gli altri, l´ambasciatore italiano Marcello Spatafora e l´ambasciatore svizzero Peter Maurer, incaricato dalla presidenza dell´Assemblea generale dell´Onu di valutare le iniziative per la governance ambientale. Con Maurer ci siamo soffermati a parlare soprattutto della possibilità di allargare il fronte degli Amici dell’Uneo (la nascente Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Ambiente) e quindi di concretizzare le proposte scaturite dall’Appello di Parigi che abbiamo lanciato nel febbraio di quest’anno».

«Purtroppo – aggiunge il ministro - , ad oggi, agli Amici dell’Uneo appartengono solo 52 paesi (tra cui l’Italia) sui 192 che compongono l’Onu e quindi il primo obiettivo è riuscire a far aderire più nazioni possibile. Solo in questa maniera si potrà tentare di impegnare il governo mondiale ad iniziative urgenti per rispondere al problema dei cambiamenti climatici».

«Non sarà facile – conclude - , perché l’istituzione dell’Uneo non solo vede contrari gli Usa, ma non incontra neanche il favore delle Russia, né delle economie emergenti di Cina, India e Brasile. Per questo è assolutamente necessario coinvolgere, in questa battaglia, tutti i cittadini. La partecipazione, come sempre accade in politica, può essere la chiave del cambiamento».

Torna all'archivio